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Arluno ha dato l’ultimo saluto a Sergio Brighenti: giocò nell’Inter e nella Sampdoria

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ARLUNO  Dal mondo del calcio aveva avuto tutto: popolarità, successo, trofei. Lui, però, Sergio Brighenti,  in quell’Arluno nella quale risiedeva, è rimasto una persona semplice e sempre disponibile al contatto con le persone alla larga da ogni forma di divismo.

Una lezione per alcuni esponenti del mondo del pallone inclini a eccessi di protagonismo del giorno d’oggi. Ma anche un saldo ricordo per gli arlunesi che gli hanno dato l’ultimo saluto. E ne hanno voluto ricordare le gesta come calciatore di Inter, Sampdoria, Padova, Triestina,  Modena e Torino, tra i protagonisti della massima serie e della cadetteria negli anni dal 1949 al 1965 e vincitore di due scudetti con i nerazzurri tra il 1958 e il 1954.

Brighenti, ad Arluno solo da pochi mesi ma già amatissimo, è stato anche viceallenatore della nazionale italiana ai mondiali di Italia 90 quando sulla panchina sedeva Azeglio Vicini. Il sindaco Moreno Agolli ha voluto rivolgergli le condoglianze a nome della comunità. E nel camposanto di  Arluno la salma del fuoriclasse del mondo della sfera di cuoio riposerà per sempre. Le sue gesta erano state ricordate da un volume scritto tempo da dal giornalista Christian Pravatà dal titolo  “Sergio Brighenti, dai Salesiani a Wembley”.  Trecentosessantacinque presenze e 156 reti sono il suo bilancio. Allenò, tra le altre, anche il Varese.

Cristiano Comelli 

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