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Dall'archivio:

Arluno, a 79 anni parte lo sfratto esecutivo, la protesta di Mariella: “Chiedo di essere aiutata, rischio di rimanere sulla strada”

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ARLUNO Arrivare alle soglie degli 80 anni e rischiare di rimanere sulla strada perché si avvicina il giorno dello sfratto esecutivo. La storia di Mariella Muscatt di Arluno è simile a quella di tante altre persone. Una vita di sacrifici e nessun aiuto. Domani mattina dalle 9 Mariella si siederà davanti al comune di Arluno.
“Farò questa azione di protesta perché pretendo di essere ascoltata – racconta – e voglio che mi si aiuti. L’unica soluzione che mi è stata prospettata è quella di una casa famiglia che ritengo improponibile. Sono una donna che ha sempre avuto una vita attiva e che ha sempre vissuto in autonomia. Una casa famiglia non è certo quello che posso volere”. E’ proprio così. Mariella è una donna che dimostra meno anni di quelli che ha, è appassionata di astrologia e ha tanti interessi.

Nativa della Sicilia, si è poi trasferita a Milano. E, da 16 anni, vive ad Arluno. Con il marito si è separata da oltre 40 anni, non ha figli e non può contare su nessuno. Fino a pochissimo tempo fa lavorava ancora come massaggiatrice. Ma con il covid sono cominciati i problemi economici. Le riserve sono terminate e non bastava certo la pensione di nemmeno 600 euro al mese per poter far fronte a tutte le spese. E così il rateo di affitto non è stato saldato per un certo periodo.

Tanto è bastato per far partire la procedura di sfratto. Il prossimo 10 marzo Mariella riceverà la visita dell’ufficiale giudiziario. “Le istituzioni sembra che non abbiano tempo per occuparsi di questi problemi – ribadisce – chiedo solo di essere aiutata”.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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