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Arluno, 152 casi attivi e 8 classi in quarantena

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ARLUNO – Qualcuno guarisce ma molti continuano a contrarlo. Il numero dei contagiati da Covid-19 sotto il cielo di Arluno ha raggiunto cifre ragguardevoli: ben 152 casi attivi. “Numeri impressionanti – commenta il primo cittadino Moreno Agolli  – più del doppio del periodo marzo-agosto”. A testimonianza del fatto che la guardia deve sempre essere tenuta altissima. “Vero è – spiega ancora Agolli – che abbiamo soltanto otto persone in ospedale, ma è altrettanto vero che questa settimana abbiamo registrato tre decessi di arlunesi contagiati”. E, per una comunità delle dimensioni di Arluno, non si tratta esattamente di un dato esiguo. Massima allerta in senso generale si impone, ma segnatamente nell’ambito scolastico dove, rimarca il sindaco arlunese, “le classi delle scuole in quarantena per contatto sono otto dal nido alla secondaria passando per le due infanzie e la primaria, non siamo risparmiati su nulla”. E le realtà chiamate a gestire la delicata situazione, alle prese con continue emergenze, rischiano di andare in tilt. E va da sé che sottovalutare il rischio può davvero costare caro. Così come costa sacrifici, puntualizza Agolli, dover rinunciare a vivere la vita di tutti i giorni all’insegna della normalità.
“Capisco  le esigenze di molti , dai commercianti ai lavoratori, dalle scuole alle attività in genere  – continua  Agolli – capisco che il mondo produttivo non si deve fermare come in primavera, ma in questa fase esplosiva di casi mi chiedo quanto si potrà andare avanti con la vita solita di tutti i giorni, si attendono nuove decisioni dal Governo e dalla Regione che, come al solito, non sono mai d’accordo”. Constatazione amare, quest’ultima, di chi teme di restare preso tra due fuochi orfano di orientamenti univoci e chiari sul da farsi. Agolli si dichiara favorevole a stabilire i lockdown in base alle aree geografiche e al loro grado di contagio. E conclude abbracciando “tutte le persone chiuse in casa in queste settimane perché contagiate”. Nelle parole di Agolli si legge insomma la volontà di dare fondo a ogni iniziativa disponibile nelle competenze del comune per fronteggiare il fenomeno, ma anche una richiesta, che sale da tutti i territori, di orientamenti inoppugnabili e inequivocabili lungo i quali muoversi. Un appello rivolto sia a palazzo Chigi sia al Pirellone.
Cristiano Comelli  

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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