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Aree ex STF e Magenta: perchè lo sviluppo della città passa ancora di qui

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MAGENTA –  Magenta ed STF un destino ancora legato a doppio filo. Già, perché se lo sviluppo dell’azienda che fu di Franco Trifone negli anni d’oro con i suoi quasi 300 dipendenti, contribuì e non poco al benessere della cittadina, ancora oggi, dopo il fallimento, con la vendita di alcuni lotti immobiliari particolarmente interessanti, potrebbe dare il contributo alla ripartenza di una Magenta che sotto il profilo economico e commerciale vive un momento di stagnazione.

Ne abbiamo così parlato con i titolari dell’Agenzia Tecnorete di via Roma a Magenta che hanno avuto mandato dal liquidatore per la vendita dei tre lotti dati a garanzia del fallimento. Stiamo parlando della porzione dell’area ex Naj Oleari di via Novara di cui abbiamo già scritto, ma anche della Galleria Giardini di via 4 Giugno, oltre che naturalmente delle aree di Strada per Robecco sul Naviglio, dove oggi opera ma solo su un ramo d’azienda, la Balcke-Dürr con circa 35 dipendenti rimasti dalla vecchia proprietà.

Ma andiamo con ordine tornando a parlare di via Novara con gli operatori immobiliari di Tecnorete. “Si tratta di un’area molto interessante che potrebbe contribuire a rilanciare il comparto ovest della città. Il valore di mercato di quattro milioni e mezzo di euro è certamente appetibile”. D’altronde, la zona in questione con il piano Naj Oleari è rimasta una ‘bella incompiuta’. L’idea potrebbe essere un mix tra residenziale e commerciale. La proposta abbozzata dagli operatori di Tecnorete è quella di una galleria commerciale che potrebbe andare ad affiancarsi al parcheggio da 100 posti auto, già previsto dalla convenzione con il Comune e, appunto, alla parte residenziale. “In effetti in zona – commentano – si sente la necessità di una serie di negozi di vicinato che poco alla volta sono andati a sparire. Questa potrebbe essere l’occasione giusta per dare servizi al quartiere”. In effetti, se la zona sud ultimamente ha fatto registrare una crescita significativa in tal senso, nella zona ovest è successo l’esatto opposto. Perciò senza dubbio i 22 mila metri quadrati dell’area in questione per un totale di 38 mila 500 metri cubi ben s’adatterebbe ad un intervento di siffatta natura. “Il sito in questione – aggiungono da Tecnorete – è interessante anche per quanto concerne il tema degli oneri d’urbanizzazione che sono già stati liquidati per oltre un milione e mezzo di euro. Resta una tranche da saldare ma che comunque è esigua rispetto al tutto”.  A questo punto si tratta di capire chi o quale pool di operatori, potrebbe cogliere questa sfida.

Altro capitolo è quello della Galleria Giardini di via 4 Giugno, il cui valore è di 5 milioni di euro per una superficie di 5 mila metri quadrati. “Stiamo parlando di una realtà sana sia per quanto riguarda la parte residenziale che quella occupata da società e attività commerciali”. E in effetti la Galleria in questi anni pur con qualche difficoltà legata al commercio – purtroppo è un problema che non riguarda la sola Magenta – ha sempre dimostrato una certa vitalità.

Infine, ma non certo ultimo per importanza, il comparto di Strada per Robecco. Dove la disponibilità a livello di aree esterne è pari a 77 mila metri quadrati (per un costo di  60 euro al metro quadro ndr). Senza dimenticare poi gli altri 5 mila metri quadrati degli uffici – peraltro tutti di recentissima costruzione – di via Bronzetti. “Per ora abbiamo avviato i primi contatti con gli operatori – fanno sapere dall’agenzia di via Roma – indubbiamente, non è una di quelle operazioni che si concludono da un giorno all’altro. Però, possiamo dire che c’è un certo fermento”.  Ecco perché – fermo restando la strategicità di aree come quelle dell’ex Novaceta e Saffa – possiamo affermare a ragione che il destino futuro di Magenta è ancora una volta legato al nome di STF o, comunque, al suo dopo.  Trovando gli investitori giusti la città potrà avere un po’ di ossigeno per il suo rilancio. Diversamente si ritroverà con un serie di problemi in più a quelli (che non sono pochi) che ha già.

F.V.

 

 

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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