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Arcore, Berlusconi richiama la fedele Marinella Brambilla

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ARCORE –  Mancava da Arcore dal 2014. Da lunedì scorso è tornata a Villa San Martino. Parliamo di Marinella Brambilla, la storica segretaria particolare di Silvio Berlusconi. Da sempre una sorta di alter ego del Cav, a metà tra assistente e confidente, filtrava telefonate, gestiva l’agenda. Fedelissima della prima ora, alla stregua di Gianni Letta e Fedele Confalonieri. Raccontano che il suo ritorno sia stato fortemente voluto proprio dal ‘dottore’, come viene chiamato il presidente di Forza Italia dai suoi più stretti collaboratori, e dalla famiglia, in particolare dalla primogenita Marina, che proprio ieri è tornata a far sentire la sua voce con una lettera a ‘Repubblica’ per difendere il padre da ”attacchi assurdi” e ”veleni”.
      Dopo 6 anni, dunque, ‘la Marinella’, si ritroverà a fianco del leader azzurro con cui ha lavorato 30 anni. Un rapporto di grande fiducia e affetto, che risale agli anni ’80, quando Berlusconi era solo un imprenditore affermato e aveva come quartier generale a Milano gli uffici di via Rovani. Come ‘donna ombra’ , Marinella seguì Berlusconi anche a palazzo Chigi, sin dal’94, con il ruolo di capo della segreteria particolare. Nel 2014, dopo le nozze e un figlio, le cose cambiarono e con l’arrivo a palazzo Grazioli del cosiddetto cerchio magico, secondo i rumors, fu costretta ad andar via.
      Negli anni successivi, riferiscono, ha continuato a collaborare con la famiglia di Berlusconi, in particolare con Luigi, il figlio più piccolo, sempre in via Rovani. Adesso, riferiscono all’Adnkronos, Marinella coordinerà la segreteria presidenziale, ma non l’agenda politica del ‘capo’, che resterà nelle mani di Licia Ronzulli, Sestino Giacomoni e Valentino Valentini. Il ritorno di Marinella, secondo alcuni, rientra in quel profondo rinnovamento di Fi a cui punta Berlusconi per gettare le basi del rilancio del partito dopo il ‘sorpasso’ storico della Lega alle ultime politiche e mettere la sordina alle continue fibrillazioni tra i cosiddetti filo salviniani e gli antisovranisti

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