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Arconate: interrogatorio fuori termine, rapinatrice rimessa in libertà

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ARCONATE Uscita dal carcere a causa di un errore commesso nella trasmissione degli atti dal Tribunale di Busto Arsizio a quello di Milano. L’altro giorno V.S. di 34 anni residente a Buscate è stata rimessa in libertà su disposizione del giudice per le indagini preliminari Tiziana Landoni. Un provvedimento obbligato non essendo stato effettuato l’interrogatorio di garanzia nei termini di legge. La donna era stata sottoposta, lo scorso 25 settembre, a custodia cautelare in carcere perché ritenuta responsabile di rapina aggravata. La stessa, secondo l’accusa, ha fatto parte della banda che lo scorso anno rapinò una gioielleria ad Arconate, nel corso della quale vennero trafugati monili per un valore complessivo di circa 50mila euro.

Le indagini portarono all’arresto di tre uomini e una donna. Proprio la 34enne, soprannominata mosca dagli investigatori per il suo ruolo di esca. Ma cos’è accaduto dopo la notificazione dell’ordinanza di custodia cautelare e il trasferimento in carcere? Il suo legale, l’avvocato Roberto Grittini, ha presentato istanza di perdita di efficacia della misura proprio perché non è stato effettuato l’interrogatorio nei termini di legge. Istanza che, per forza di cose, è stata accolta dal Gip. Di chi è la colpa di questo ennesimo problema di mala giustizia che non può trovare sempre il solito alibi nel periodo di Covid?

“E’ un tema spinoso – spiega l’avvocato Grittini – C’è un dato che fa riflettere ed è quello che vede una carenza del 48% di personale nella Cancelleria del Tribunale di Busto Arsizio e del 38% a Milano”. E così la donna è uscita dal carcere. E’ tornata a casa dai figli, ma potrebbe scattare nuovamente un nuovo di mandato di cattura per lei a seguito dell’interrogatorio avvenuto ieri. «Ho presentato richiesta di trasferimento ai domiciliari», ha concluso il legale.

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