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Apertis verbis ovvero l’arte di perdere credibilità in un pomeriggio. L’editoriale di Laura Giulia D’Orso

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

La Conoscenza, come dice il filosofo e sociologo Edgar Morin, durante le epoche del pensiero forte, è condannata ad essere imparziale e incompiuta a causa della complessità del sapere.  Mi interrogo perciò su quale possa essere la sua funzione nell’epoca del pensiero odierno che ritengo immensamente debole.

Da questo assioma derivano dei postulati che riguardano l’incompetenza e l’imbecillità della gente, generati da una certa ostilità nei confronti del sapere, se non, addirittura, da un particolare orgoglio nei confronti dell’ignoranza.

 

Come dire: “Sono ignorante e me ne vanto”, un motto spesso enunciato dal mediocre che, benché non sappia, crede di sapere quel tanto che, magari, gli permetta di pensarsi migliore più di una persona competente.

L’economista Carlo M. Cipolla, scomparso nel 2000, nel suo saggio: “Le leggi fondamentali della stupidità umana” classifica ben cinque leggi che stanno alla base della stupidità stessa.

La prima riguarda un’affermazione: “Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di stupidi in circolazione”, che non intende, però, essere un atto di accusa, quanto un giudizio sul perché persone che in passato si sono mostrate o sono sembrate intelligenti, all’improvviso si mostrino stupide.

La seconda legge sottolinea: “La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi caratteristica della persona stessa”. Per Cipolla perciò, ogni classe sociale ha la medesima percentuale di stupidità.

Secondo la terza legge fondamentale: “Una persona stupida è una persona che causa danno ad un’altra persona, senza, nel contempo, realizzare alcun vantaggio a lungo termine per sé”. Lo stupido, sempre secondo Cipolla, è un’assurda creatura che causa perdita di denaro, tempo, energia, alimentando problemi e difficoltà. Forse, proprio per questo, le persone stupide sono le più convinte e sono anche quelle che a volte raggiungono i posti di potere! Ricordo che il filosofo Schiller ebbe a dire: “Contro la stupidità gli stessi Dei combattono invano”.

Secondo la quarta legge: “Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide”, a cui segue la quinta legge, secondo la quale “la persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista”, se poi raggiunge il potere, contribuisce al declino sociale, portando il Paese alla rovina.

Ciò premesso, riportato dal pamphlet dell’economista, pongo solo semplicissime domande a cui io ho smesso oramai di cercare risposta.

  1. Dopo le manifestazioni di piazza di ieri (non mi parlate di distanziamento sociale e mascherine perché ho visto immagini e video) per la morte di George Floyd che autorità io (genitore) avrò ancora nei confronti dei miei figli a cui ho insegnato con fatica la responsabilità civile e l’accettazione delle “regole” sull’assembramento, sulle distanze di sicurezza, sulla visita agli amici, sulle mascherine e la lista e assai lunga …
  2. Perché allora gli stabilimenti balneari hanno dimezzato i posti in spiaggia per i 4×4 tra ogni ombrellone o i ristoranti hanno dovuto mettere plexiglass fra affini se poi in piazza ci si è ritrovati gomito a gomito con perfetti sconosciuti?
  3. Dubbio amletico. Se vogliamo proprio sforzarci di credere che in quelle manifestazioni ci fosse distanziamento allora perché non si possono riaprire le scuole? Ho la certezza, perché ho avuto la fortuna di studiare alla “vecchia e sana maniera”, che il “distanziamento” fra un banco e l’altro era già applicata da anni, solamente per il fatto che così non si potesse copiare o non si potessero passare bigliettini con suggerimenti.
  4. Vogliamo citare il plexiglass intorno al banco scolastico? Miracoli della scienza … dal dietro non arriva? Oppure si suppone che il ragazzo si sieda sul banco e non sulla sedia che, ovviamente, viene spostata indietro per sedersi?
  5. Noi, esseri ormai “strani” entriamo ad uno ad uno nei negozi, aspettando in coda come nemmeno gli anglosassoni hanno mai fatto mentre altri possono ritrovarsi a strillare con un perfetto sconosciuto al proprio fianco spalla a spalla? (E badate bene che trovo sacrosanto il diritto di manifestare, non è questo il problema).

Allora mi sorge un dubbio, dissertando di stupidità umana. Scriveva Ottaviano “acta est fabula, plaudite! La commedia è finita.

Delle due l’una, o io sono una gran stupida che ha male interpretato l’agire di chi ci ha “diretto” o per esclusione gli stupidi sono gli altri … tertium non datur!

Laura Giulia D’Orso

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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