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Anziano morto nell’ospedale di Garbagnate: rischiano il processo parente e 5 medici

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GARBAGNATE –  Per la morte di un 87enne, deceduto il 10 ottobre 2020 all’ospedale ‘Salvini’ di Garbagnate, rischia di finire a processo non solo il marito della nipote dell’anziano, che era stato fermato una ventina di giorni dopo e accusato di omicidio volontario aggravato per avergli somministrato, facendogli visita nel reparto di Pneumologia, morfina e antidepressivi fino a ucciderlo. Per omicidio colposo, infatti, sono indagati anche 5 medici della struttura sanitaria che, prima e dopo l’azione del parente dell’uomo, non l’avrebbero sottoposto a cure adeguate.

   Nell’inchiesta, condotta dai carabinieri e coordinata dal pm Nicola Rossato, infatti, e’ stato notificato l’avviso di conclusione indagini, che prelude alla richiesta di processo, al 49enne che e’ ai domiciliari da fine ottobre dello scorso anno per aver ucciso con dolo lo zio di sua moglie, ma anche ad un primario, a tre medici della stessa equipe e ad un anestesista per condotte colpose.
   L’anziano venne ricoverato il 30 settembre 2020 nell’ospedale per una grave forma di polmonite (non da Covid) e, stando alle indagini, il marito della nipote, infermiere professionale e operatore di rianimazione in un’altra struttura e che aveva il permesso di andare a trovarlo, il 9 e il 10 ottobre gli avrebbe somministrato dosi massicce di morfina e di un farmaco antidepressivo. Il presunto movente economico, ossia l’eredita’ di cui risultava beneficiaria la moglie, e’ stato vagliato nelle indagini, ma non sono stati trovati sufficienti elementi.
   Attraverso una complessa consulenza medico-legale, invece, gli inquirenti hanno individuato presunte responsabilita’ anche a carico dei 5 medici e relative alle cure a cui fu sottoposto l’anziano, quando fu ricoverato a fine settembre. Tra l’altro, stando alla consulenza, ci sarebbe stata anche una possibilita’ di intervenire con antidoti per salvare l’uomo, dopo le dosi iniettate dal parente.

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