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Angelo Colombini: ‘Inail, 800 milioni per prevenire gli infortuni sul lavoro’

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 “800 milioni di euro finalizzati alla lotta contro gli infortuni e le malattie professionali ed alla promozione della tutela della salute e sicurezza sul lavoro, ci fa guardare al futuro con maggior ottimismo”

Magenta- Roma “In questo tempo di ripartenza, dopo un periodo nefasto per il nostro Paese, in termini di vite umane, economia e lavoro, l’approvazione della Relazione Programmatica 2022-2024 da parte del CIV dell’INAIL con alla base una richiesta complessiva di stanziamento di oltre 800 milioni di euro finalizzati alla lotta contro gli infortuni e le malattie professionali ed alla promozione della tutela della salute e sicurezza sul lavoro, nei diversi contesti lavorativi, ci fa guardare al futuro, su questi temi, con maggior spinta e ottimismo”. Lo dichiara in una nota il Segretario confederale della Cisl, Angelo Colombini.

 

“Quello che più conta, oltre alla previsione di un investimento ingente di risorse economiche- sottolinea Colombini- è l’articolazione ampia degli obiettivi indicati nella Relazione programmatica, oltre cento, frutto principalmente della volontà condivisa fra associazioni datoriali ed organizzazioni sindacali, considerato che il CIV è composto da rappresentanti delle Parti sociali.

Auspicando che quanto programmato possa trovare totale conferma nel triennio di attività dell’istituto, di grande rilevanza è sicuramente la previsione dell’estensione della tutela assicurativa agli oltre 3 milioni di lavoratori ancora esclusi, così come anche l’apertura all’esplorare vie possibili di reinserimento lavorativo a favore di lavoratrici e lavoratori che abbiano subito effetti determinati da situazioni invalidanti anche di origine non professionale, potendo così offrire potenziali garanzie di prosecuzione dell’attività lavorativa, anche a coloro che dovessero subire conseguenze invalidanti gravi post-Covid, non contratto in ambito lavorativo. Una condizione, questa, che purtroppo sta già delineandosi per molti occupati, considerata l’ampia popolazione colpita dal virus e che, pur non più contagiosa e guarita, si trova a dover affrontare, in termini di danno alla salute, i postumi dell’infezione”. “In questi giorni di mobilitazione sindacale, in tutti i territori e nei diversi ambiti lavorativi, per promuovere azioni concrete al fine di “Fermare la stage nei luoghi di lavoro”, come abbiamo voluto confermare con forza nel manifesto di impegni della Campagna nazionale di CGIL, CISL,UIL, riscontrare una prima conferma di un comune sentire e di un impegno ad agire, proveniente anche dalle parti datoriali e dall’INAIL, è sicuramente un’importante segnale- conclude Colombini.

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