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Ancora riflessioni sul semaforo: il lato becero della politica

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Non c’è voluto molto a rendere palesi le motivazioni della attivazione del semaforo che tanto sta facendo discutere. A tre giorni dall’attivazione ecco comparire una lettera al ministro per sollecitare la realizzazione della Vigevano Malpensa. Non voglio entrare nel merito della discussione strada si/strada no, ognuno è libero, in democrazia, di avere le proprie opinioni. Quello che invece non è accettabile è che la politica utilizzi noi cittadini come merce di scambio: disagio contro (forse) una strada nuova. Anzi, per noi che a Robecco viviamo, non si tratta solo di disagio, ma di SALUTE. Già, perchè la realtà è che stanno aumentando in maniera esponenziale gli inquinanti nell’aria che noi e i nostri figli respiriamo tutti i giorni, e questo è INAMMISSIBILE, e vergognoso che questo “disagio” non venga neppure citato nella lettera che, nelle speranze dei sindaci firmatari, dovrebbe portare alla realizzazione della nuova strada.

Si additano ragioni di sicurezza, per le quali ci sarebbero ben altre soluzioni (semaforo a chiamata pedonale, cioè in funzione solo quando qualcuno deve attraversare, oppure obbligare il passaggio pedonale sul ponte degli scalini, esattamente a 100 metri di distanza) e con queste giustificare una scelta che ha altre motivazioni. Si, perchè la sicurezza dei pedoni, se è un problema, c’era anche nei cinque anni precedenti, però fare una scelta di questo tipo prima delle elezioni dello scorso maggio avrebbe con ogni probablità portato a risultati diversi.

A proposito di sicurezza, sarebbe interessante sapere cosa è stato fatto dai sindaci firmatari in tutti questi anni per la sicurezza dell’imbocco fra Magenta e Robecco, questo si sede di numerosissimi incidenti, alcuni purtroppo anche mortali.

Vivo a Robecco con la mia famiglia da 19 anni, è stata la scelta di quello che Robecco era, una piccola oasi felice, dove fare quattro passi fino al Naviglio, andare verso il centro a prendersi un gelato o un caffè. Adesso dovrò farlo con una mascherina sulla bocca per non respirare un’aria avvelenata. Credo che tutto ciò sia inaccettabile per questo paese che amo.

 Cordialmente

Roberto Nogarotto

Cittadino di Robecco sul Naviglio

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