++Anche in Brianza i ‘laici’ della Confederazione Agricoltori pregano per la pioggia..

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Ghezzi (AGIA Lombardia): vimercatese zona non irrigua, servirebbe migliore gestione dell’acqua
Concorezzo – Benedire i trattori e pregare tutti insieme sperando nell’arrivo di abbondanti piogge che possano salvare l’agricoltura vimercatese. E’ successo ieri a Concorezzo dove circa una dozzina di agricoltori si sono radunati  con i propri trattori davanti alla Chiesa dei Santi Cosma e Damiano per una benedizione da parte del sacerdote, don Angelo Puricelli.
L’iniziativa è stata promossa dagli imprenditori agricoli Simone e Stefano Melzi, che assieme agli altri agricoltori della zona, tra cui molti giovani, ha chiesto una benedizione per i propri mezzi agricoli, invocando un aiuto divino per risolvere questa drammatica situazione climatica.

“La benedizione dei mezzi agricoli voleva essere un momento di unità e fede di noi agricoltori, ci ha fatto piacere vedere che anche i cittadini della zona si sono uniti a noi dimostrando solidarietà per questo momento di grave difficoltà che stiamo vivendo” racconta Francesco Ghezzi, presidente di AGIA Lombardia, l’Associazione dei giovani agricoltori di Cia.

“Abbiamo sempre lavorato con poca acqua perché il vimercatese non è una zona irrigua, così però siamo al limite della sopravvivenza” spiega ancora Ghezzi, che aggiunge “queste zone sono molto complesse dal punto di vista morfologico: le tante strade e le continue costruzioni edilizie stanno frammentando sempre più un territorio già privo di canali di irrigazione. Da sempre lavoriamo con poca acqua, la nostra è un’agricoltura “eroica”, oggi però siamo in ginocchio: gli ortaggi cuociono al sole eccessivo per la mancanza di acqua, le piante di mais non riescono a produrre la pannocchia e si è fatto solo un primo taglio scarso di fieno per nutrire gli animali.”

Le piogge potrebbero appunto evitare maggiori drammi, per il futuro però serviranno progetti che evitino che queste situazioni si rivivano, tra cui potrebbe esserci la creazione di pozzi di prima falda, utili a pescare acqua e a distribuirla in modo efficace.

Spiega il presidente di AGIA: “Servirebbe che un ente si prendesse carico della progettazione e della realizzazione di questi pozzi, tenendo per sé la gestione o cedendola ad altri soggetti. E’ una cosa più che fattibile e sarebbe molto utile non solo per l’agricoltura, chi potrebbe farlo però non dimostra interesse e non ascolta i nostri appelli”.

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