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Anche Arluno metterà al lavoro (per il Comune) chi percepisce il Reddito di Cittadinanza

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ARLUNO  –  Pronti al decollo. Anche sotto il cielo di Arluno i “Progetti di utilità collettiva” pensati dal Governo centrale con lo scopo di garantire uno sbocco lavorativo a quanti detengono il reddito di cittadinanza stanno per diventare realtà. Un’interrogazione posta alla giunta del sindaco Moreno Agolli dalla capogruppo della lista “Lega- Salvini”  Nella Maria Corrado ha consentito alla giunta di aprire la finestra su una panoramica della situazione in città sia per quanto concerne il numero di chi percepisce la prestazione, sia riguardo a modi e tempi di decollo dei Puc. Il compito di effettuare una ricognizione su questo punto è stato dell’assessore Matteo Zappa: “dobbiamo prima di tutto tenere conto del fatto – ha detto in premessa – che questi Puc, approdo conclusivo del percorso del reddito di cittadinanza, sono diventati realtà da poco”.  Traduzione, ci siamo mossi secondo i tempi che la legge ha stabilito. Così si è aperto la strada per tracciare una mappatura della situazione in paese: ” attualmente – ha proseguito – sono 68 gli arlunesi che percepiscono il reddito di cittadinanza , 22 sono seguiti dal Centro per l’impiego e 46 dal comune”. Il discorso esige infatti un’ulteriore precisazione che cammina subito appresso ancora sulle parole di Zappa: “dobbiamo distinguere – ha proseguito – tra persone che devono contrarre un patto per il lavoro, la cui competenza è del Centro per l’impiego, e soggetti coinvolti in un Patto d’inclusione sociale di competenza dell’ufficio servizi sociali del comune”.
Il reddito di cittadinanza, sotto il cielo di Arluno, si declina soprattutto al maschile: lo percepiscono infatti il 57 per cento degli uomini a fronte del 43 per cento di donne. La fascia d’età prevalente dei percettori si colloca tra i 50 e 60 anni. Per quanto concerne gli importi,  prevalgono coloro a cui è erogato mensilmente un reddito di cittadinanza tra i 250 e i 500 Euro. Compiuta l’analisi numerica, Zappa è passato al merito della problematica del Puc precisando subito che il comune è sul pezzo da tempo. “Abbiamo due scenari al riguardo  – ha spiegato – uno è legato al Piano di zona e abbiamo affidato al comune di Magenta il compito di redigere un bando rivolto alle organizzazioni del terzo settore che potrebbero avere bisogno di persone per progetti di utilità collettiva; l’altro dipende invece dal comune e stiamo al riguardo  ultimando le formalità del progetto per poi farlo partire definitivamente”. Le tipologie di situazioni nei quali i beneficiari del Puc potranno essere impiegati sono variegate e riguardano prevalentemente le attività legate a Polizia Locale e ambito ecologico: “chi aderirà ai Puc  – ha chiarito infatti Zappa – potrà svolgere una serie di attività, dall’ausilio in materia viabilistica alla sorveglianza fuori dai plessi scolastici, fino alla tutela dei beni comuni e del patrimonio ambientale”. Per il momento, conclude l’assessore arlunese, “abbiamo immaginato progettualità che si rivolgono a una dozzina di persone”.
Cristiano Comelli     

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