BAREGGIO Alpino Parazzini PRESENTE, risuonano verso le 11.30 di un lunedì caldo ed assolato, primo giorno d’estate (anzi, giornata del Solstizio), nel piazzale di fronte alla chiesa parrocchiale di Bareggio. Il feretro avvolto nella bandiera Tricolore, il cappello alpino sulla bara.
Ed è nella città che l’ha visto vivere, diventare protagonista, alpino attivissimo della sezione locale, nonostante fosse nato nel 1944 a Magenta e il suo studio professionale fosse nel centro di Milano, che Beppe Parazzini è stato onorato per tributargli l’estremo saluto e la sepoltura, la Santa Messa e la sepoltura cristiana.
‘Siete pregati di non fare applausi e di tenere spenti i telefoni. Beppe avrebbe voluto così’, si sente dire dal pulpito prima del rito di Cristo con cui i suoi famigliari e i tanti amici si sono congedati dall’ex presidente dell’Associazione Nazionale Alpini.
Penne e copricapi alpini ovunque, ed è ovvio: per tutta la durata del rito funebre, decine di alpini hanno retto nel piazzale i gagliardetti delle sezioni provenienti da tutta Italia. Valdobbiadene, e poi Piemonte, Veneto, Lombardia, autorità militari, l’attuale presidente nazionale dell’Ana: a centinaia sono arrivati per rendergli onore. Ma d’altro canto non poteva essere altrimenti.
Tra le autorità istituzionali presenti il sindaco Linda Colombo, diversi assessori e il consigliere regionale Silvia Scurati.
Mancherà e tanto, Beppe Parazzini. Presente.
