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Dall'archivio:

Alla Moreschi di Vigevano 39 operaie messe in mobilità

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VIGEVANO –  Una volta era la città della scarpa. Oggi a Vigevano e dintorni il comparto calzaturiero è in grossa difficoltà. L’ultimo caso è quello della Moreschi, storica azienda nata nell’ormai lontano 1946.  Si conoscerà, infatti, solo dopo lunedì prossimo il destino delle 39 operaie messe in mobilità. A testimonianza di un settore in crisi, un’altra industria della zona non se la passa bene: si tratta del suolificio Silvy, che ha licenziato 13 dipendenti, ovvero, quasi la totalità della sua forza lavoro. 


Frattanto, nell’azienda di proprietà di Gianbeppe Moreschi, uno dei simboli della città, si susseguono le assemblee sindacali.  I sindacati chiedono che venga concessa la cassa integrazione straordinaria. “Sarebbe l’unico modo per salvare i posti di lavoro in un reparto-cardine dell’azienda, che sarebbe fortemente ridotto” spiegano le parti sociali.
I dipendenti totali di Moreschi sono 266. Tra questi la mobilità sarebbe per 36 orlatrici e 3 scarnitrici, per una ristrutturazione del reparto.
Un annuncio, quello della mobilità, che ha sorpreso molti, proprio perché Moreschi è uno dei marchi più noti dell’industria calzaturiera vigevanese, oltre che uno degli ultimi rimasti e un prodotto di eccellenza del “Made in Italy” riconosciuto da tutti per la qualità delle sue calzature.

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