― pubblicità ―

Dall'archivio:

Alessandra Dolci (Dda): ‘Corsico ancora feudo delle famiglie calabresi’

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

CORSICO –  “Si tratta di un territorio colonizzato dalle famiglie calabresi, un territorio difficilissimo, dove per indagare servono grandi capacità”. Con queste parole la coordinatrice della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Milano, Alessandra Dolci, ha rivolto i suoi complimenti ai carabinieri della Compagnia di Corsico  per l’operazione che oggi ha portato all’arresto per droga di 14 persone, alcune delle quali imparentate con esponenti della ‘ndrina platiota dei Barbaro-Papalia attiva tra Corsico e Buccinasco, nell’hinterland Sud del capoluogo lombardo.

“Corsico è oggetto delle nostre investigazioni da più o meno tre decadi e quindi reiteramente abbiamo attività di indagine che ci portano a disvelare strutture di ‘ndrangheta, piuttosto che, come in questo caso, organizzazioni dedite al traffico di stupefacenti che controllano il territorio, i traffici illeciti del territorio” ha proseguito il magistrato , ricordando che “sono trent’anni che si fanno indagini sulle ‘ndrine di questi territori e questo porta a dire che sono talmente radicate che un’attività di indagine come la ‘Nord-Sud’, che aveva portato all’arresto di centinaia di esponenti delle ‘famiglie’, in realtà non è stata sufficiente e dobbiamo essere ancora più presenti: per questo mi fa piacere che l’indagine si stata condotta proprio dai carabinieri ‘territoriali'”.

“Una caratteristica tipica di questo tipo di indagine che riguarda questo contesto territoriale, perché questa indagine si riallaccia ad una precedente per cui abbiamo eseguito misure cautelari nei mesi scorsi nei confronti di altri esponenti platioti delle famiglie di Corsico e Buccinasco, è per esempio il legame con la Germania” ha spiegato Dolci, che ha ricordato “l’uso sistematico” da parte degli indagati di “autovetture con targhe tedesche, intestate a società tedesche, utilizzate a nostro giudizio per sottrarsi all’attività di investigazione”.

“Alcuni degli indagati odierni poi, sono stati fermati alla frontiera mentre, guarda caso, si stavano recando in Germania, quindi c’è questo legame che andrebbe approfondito” ha aggiunto, evidenziando che “allo stato non c’è con la Germania uno scambio di informazioni per questa tipologia di indagine ma credo che debba essere avviato, a questo punto mi sembra indispensabile”.

(fonte: Askanews)

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi