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Dall'archivio:

Alberto Astorri da Boffalora, protagonista nell’Isola delle Rose con Elio Germano su Netflix

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

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BOFFALORA – Ce lo ha ‘suggerito’ con un post l’ex sindaco Curzio Trezzani, ora consigliere regionale. E dopo averlo letto su Facebook, siamo andati a vedere l’ultima performance artistica di un attore ed artista molto apprezzato in Italia, soprattutto in ambito teatrale (ma non solo: per gli amanti del genere è stato più volte protagonista negli esilaranti video del Terzo Segreto di Satira): Alberto Astorri, classe 1968, per gli amici Beto.

Alberto Astorri (primo da destra), sul set con Elio Germano

Alberto Astorri da Boffalora è attualmente tra i protagonisti del film ‘numero 1 in Italia’ su Netlix, ossiaL’incredibile storia dell’isola delle rose di Sydney Sibilla, tratto da una storia vera: quella di Giorgio Rosa (interpretato da Elio Germano) che nel 1968 costruisce una piattaforma di fronte a Rimini, appena fuori delle acque territoriali italiane, stampa francobolli, passaporti, si dota di una bandiera e di una lingua ufficiale (l’esperanto), per poi chiedere al Consiglio d’Europa l’ufficiale riconoscimento come Stato indipendente.

Il film di Sibilia parte proprio da Strasburgo dove, nel novembre 1968, Giorgio si presenta per chiedere udienza e dopo vari giorni di attesa ottiene l’attenzione di un funzionario (François Cluzet). L’ingegner Rosa poi costruirà davvero un’isola d’acciaio «a sei miglia dalla costa», un luogo che sarà solo loro e dove saranno loro a fare le regole e le leggi. Una volta costruita la piattaforma ecco arrivare il primo abitante, il naufrago Pietro Bernardini (appunto Alberto Astorri), seguito subito dopo dall’apolide Neumann (Tom Wlaschiha) e da Franca (Violetta Zironi), giovane barista incinta.

Chi ha visto l’Isola delle Rose, che sta spopolando sui media e sul web, avrà certamente riconosciuto l’impronta artistica classica di Alberto nello stralunato e singolare personaggio di Pietro Bernardini.

E come sempre accade, la notorietà televisiva arriva dopo che per anni (decenni, ormai) Beto Astorri si è dedicato soprattutto al teatro, seguendo percorsi coraggiosi e strade tutt’altro che facili.

Alberto è nato a Magenta nel1968, cresciuto come detto con una formazione teatrale accademica e con una laurea in Filosofia.
Ha vissuto a Boffalora ma anche nell’hinterland di Milano, dando vita nel 2002 alla compagnia Astorri Tintinnelli, assieme a Paola Tintinnelli.
Inseme si sono dedicati ad un percorso sulla scrittura di scena e sulla figura dell’attore-autore anche sostenuti dalle collaborazioni che in quegli anni Alberto fa con Leo De Berardinis, ed entrambi con Guido Ceronetti.
Non vi sveliamo altro, sull’Isola delle Rose l’interpretazione ‘onirica e sognante’ di Beto. Come spesso ci accade di recente, le parole più iconiche su questo film le abbiamo trovate sull’Intellettuale Dissidente, a firma di Davide Brullo. Ve le riproponiamo. Buona visione..
“L’uomo, nel suo cuore, è re, gli basta una pietra per avviare un regno; gli è sufficiente una sgangherata pedana di cemento & tubi d’acciaio per battezzarla Isola delle Rose. Pigliamo a calci limiti e confini, siamo recalcitranti al giogo quotidiano, vogliamo una Shangri-La dietro l’angolo, apolidi al noto e al banale. Se non esiste, ce lo facciamo da noi, lo stato delle meraviglie. Altrimenti, scriviamo un libro”.

 

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