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Dall'archivio:

Al Lirico con Lucilla Giagnoni per non dimenticare

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

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MAGENTA – E’ stata una serata speciale quella di ieri al Lirico,  dove in occasione del Giorno della Memoria,  in scena con Totem Quatuor c’era Lucilla Giagnoni. E’ stata lei a prendere per mano il pubblico e condurlo attraverso la complessità dell’opera di Messiaen composta tra la fine del 1940 e i primi giorni del 1941 nel campo di concentramento di Görlitz.

Attrice, sceneggiatrice, autrice dal curriculum interminabile, più volte ospite del palco di via Cavallari  la Giagnoni si è dimostrata ancora una volta artista coraggiosa e persona di rara umanità.
<<Nessuno, se non lei, avrebbe potuto cercare e trovare parole più intonate e accorate per raccontare la storia della creazione del ‘Quatuor pour la fin di temps’ di Messiaen, un’opera musicale ispirata all’Apocalisse di Giovanni, una Apocalisse che porta speranza e riscatta l’umanità>>  hanno detto gli organizzatori della serata. 

<<Questa storia la volevamo raccontare da molto tempo, perché l’orrore non si ripeta più, ma anche per ricordarci di quella Bellezza che viene dalla terra, dal fango, dal sangue, dall’Uomo. La parola diventa poesia, carne viva e ci ricorda che anche dall’orrore può esserci salvezza.Questa storia la volevamo raccontare… e potevamo farlo solo insieme a lei>> così Antonella Piras, presidente di Totem

 

Il pubblico come sempre numeroso per questo appuntamento ha molto apprezzato. Così come il sindaco Chiara Calati particolarmente appassionata di musica lirica, che dalla sua pagina Facebook ha così commentato: “In un luogo di morte è stata creata una delle pagine più belle della musica del 900, il ‘Quartetto per la fine del tempo’, eseguito stasera…immortale. Nel ricordo delle atrocità del periodo più nero della nostra storia, il messaggio che vorrei proporvi per non dimenticare e per le generazioni future è il bene. Quel bene che anche nell’orrore è emerso in chi ha salvato tanti ebrei dalla scientifica programmazione dello sterminio di un popolo, quel bene e quella speranza che i deportati stessi alimentavano nei campi per aggrapparsi alla vita, così come descritto dagli autori che testimoniarono l’Olocausto, Levi, Stein, Frank solo per citarne alcuni. Il bene e la speranza della musica. Il bene che si propaga e che rimane, oltre e nonostante il male. Grazie a Totem e a Lucilla Giagnoni per questa serata, che resterà a lungo nel cuore di chi ha potuto viverla”.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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