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Dall'archivio:

Al Giandon sul sofà, il tributo a Jean Paul Belmondo del Duca di Saronno

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO – “La morte di Jean Paul Belmondo mi fa tornare bambino a quando mia mamma col nuovo tv color con telecomando (un miraggio status symbol per l’epoca) , cercava sulle nuove reti private i film del bel Marcantonio di Francia .

L’attore transalpino di origine italiana, madre siciliana e padre piemontese lo rendevano esotico ma famigliare

Un uomo dal passato sportivo che si evinceva nel prestante fisico e dalle scuole di teatro e passione per la vita.

Rappresentava il play boy dal cuore tenero e dalla passione innata che faceva strage di cuori ma non le metteva al petto come medaglie al valore o trionfi da Talamo …

 

Un uomo di altri tempi nato nel 1933 (quasi coetaneo di mio padre ) il 9 aprile nella cittadina limitrofa alla capitale d’oltralpe Neully-sur-seine

Il padre scultore sembrava avesse scolpito il fisico perfetto del suo pargolo facendolo assomigliare a un Dio greco.

In passato aveva fatto boxe e calcio ma poi il diploma al conservatorio gli aveva fatto optare per il cinema nel 1956 il suo primo film dopo esperienze teatrali.

L’aspetto piacione e rampante non dovevano ingannare perché era un grande professionista preparato in maniera maniacale.

Aveva fatto il teatro dei classici come “L’avaro” di Moliere o il Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand

Era il testimone classico del filone francese della “Nouvelle vague” o in italiano nuova onda …

E lui era una onda di ottimismo e piacere dell’allegria di vivere e assaporare la vita

La Ciociara il suo primo grande successo mondiale e poi ne verranno degli altri per quasi un centinaio di film …

Ma il mio racconto voleva evidenziare l’aspetto che lui trasmetteva nello schermo perché la sua grande carriera la potete leggere ovunque e la sentirete a iosa su tg – siti e radio ..

La classe era la sua più grande forza e forse anche la normalità del personaggio ..

Era il professore di cui eravate innamorate o affascinate e di cui noi maschietti prendevamo esempio magari canzonando un pò per invidia i suoi modi eleganti ma rurali ..

Era il cameriere che con discrezione guardava le gambe di vostra sorella mentre serviva le pietanze facendo battute fini e discrete da portarvi sulle montagne russe ..

Era il personal trainer “molto gettonato prima del periodo covid” con cui c’era un gioco di sguardi e intrigo prima di finire sopra le coperte e non solo ..

Era il capoufficio che non abusava del proprio ruolo perché gli bastava lo sguardo “magnetico”.

Era il vostro vicino che vi salutava con discrezione…e piacere con un gioco di sguardi e malizie di cui non riuscivate a farne a meno …

Ma era anche un amico simpatico con il quale si poteva parlare di tutto e con tutto sapendo la discrezione e riservatezza ..

Aveva avuto una vita piena, lunga , bella , ricca e soddisfacente ma non se ne vantava o faceva pesare la sua grande superiorità.

In un mondo di persone (scusate la ripetizione) che si pavoneggiano e buttano fuori il petto come galli cedrone…lui era la grandezza dell’umiltà e semplicità.

Perché prima di essere l’uomo invidiato dai maschietti e sognato dalle signore , era un artista … Rappresentava un epoca quasi da “Belle époque” quasi nobiliare e d’altri tempi nel senso ottimo. Resteranno i suoi film e soprattutto il suo testamento morale e di comportamento.

Un vero signore che non andava al bar tutto il giorno a vantarsi delle donne avute o delle grandi conquiste ma che viveva ogni giorno come fosse l’ultimo.

Una costruzione della vita Giorno per giorno senza fronzoli o balle ..

Oggi non troveremo più uno come lui che assomigliava allo zio simpatico con un passato romanzato ad arte ..

Un parente che quando poi lo ascoltavi restavi incantato dalle tante cose fatte in una sola vita ..

Borsalino 1970 uno dei suoi più grandi film dove interpreta il ruolo in maniera naturale come nel il clan dei marsigliesi 1972. Interpretò pure il personaggio del grande Victor Hugo nel lungometraggio “I miserabili” 1995 …

Un uomo poliedrico ed eclettico che non sforzava ma interpretava con naturalezza la vita che il Signore gli aveva regalato …

In una delle ultime passerelle con la bellissima Sophie Marceau (idolo dei teen ager anni 80 col tempo delle mele) spiccava una classe da rendere ancora più sexy avvolgente l’avvenente attrice francese.

La bellissima Sophie Marceau

In quel red carpert aveva dato giovinezza alla grande Sophie ma interpretava anche il non più giovane uomo che usciva con la bella dell’università o ufficio …

Ma non era rappresentante della rapacità sessuale maschile in andropausa con spirito di rivalsa con giovani donne.

Era l’esaltatore della bellezza femminile e in un contesto poteva essere uno, due e centomila ..

Poteva nello stesso istante essere l’amante gentile, il padre, lo zio,  il fratello maggiore ritrovato,  il vicino classico e mille e altri mille ..

La sua classe ci mancherà e mancherà la sua gentilezza e discrezione dove viveva l’amore e la vita nell’attimo per poi rituffarsi in essa e non per sbraitare ai 4 venti le conquiste e le gesta innate ..

Ciao Jean …un saluto portalo pure a mia madre li in cielo e un bacino …ma mi raccomando non fare il “birichino ” .

Massimo Moletti, Duca di Saronno

IL DUCA DI SARONNO

 

 

Massimo Moletti, Duca di Saronno

 

IL DUCA DI SARONNO

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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