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Dall'archivio:

Aggrediva donne al distributore, arrestato 35enne di Legnano

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ALTO MILANESE – Sceglieva accuratamente distributori di benzina particolarmente isolati, tutti in zona ‘Parco Alto Milanese’, tra le province di Milano e Varese, e quando una donna sola si fermava per fare rifornimento la aggrediva con lo scopo di abusare sessualmente di lei, dopo avere indossato passamontagna e guanti in lattice.
E’ quello del predatore sessuale seriale l’identikit emerso da un’indagine della Polizia di Stato di Busto Arsizio, che qieri mattina ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per un 35enne di Legnano, gia’ in carcere dal maggio scorso dopo essere stato arrestato dai carabinieri per estorsione, accusato di aver aggredito, rapinato, sequestrato e abusato sessualmente di quattro donne, emessa dal Gip del Tribunale di Busto Arsizio.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori l’uomo, a lungo residente nel legnanese e poi trasferitosi a Milano, aspettava nascosto nei pressi dei benzinai che una donna a lui “gradita” si fermasse per il rifornimento da sola. Indossava passamontagna e guanti e si infilava nella sua auto mentre la sua vittima era solitamente impegnata nel pagamento automatico.
Accucciato sul sedile posteriore, quando lei risaliva in auto, la aggrediva. Tenendola stretta per i capelli la obbligava a mettere in moto e a guidare verso stradine sterrate o aree isolate, dove probabilmente era gia’ stato in precedenza, e poi abusava di lei.
Il copione si sarebbe ripetuto almeno quattro volte nei mesi scorsi. La prima volta a Legnano lo scorso aprile, un’altra a Parabiago e un’altra ancora a Villa Cortese .
A far partire le indagini che lo hanno incastrato e’ stata la sua ultima “preda”, una giovane donna braccata nel medesimo modo in un distributore di Castellanza, poco lontano dal confine con Busto Arsizio, in provincia di Varese. Dopo essere stata costretta a guidare sotto minaccia fino a un campo, la giovane donna aggredita dal 35enne e’ riuscita a divincolarsi dalla sua presa e mettersi in fuga. Grazie ai rilievi tecnici effettuati all’interno dell’automobile della donna, la Polizia ha ricavato il dna dell’aggressore da alcuni frammenti di lattice, poi rivelatosi fondamentale per addebitargli gli altri casi denunciati in precedenza.
FONTE ANSA

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