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Addio Olivia/4, quando facesti Montecarlo-Bergeggi per bere coca e whisky- di F.P.

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BERGEGGI HOLLYWOOD Poche lune fa, una Mercedes con autista portò un’azzimata, sorridente donna americana bionda di mezza età (avanzata) all’ Oblivion Bar di Paolo Marazzi, a Bergeggi (Liguria).

Era accompagnata. Chiese coca e whisky. La serata trascorse bene. Chiese altri coca e whisky. Paolo Marazzi la serviva come ogni grande barman serve un cliente : con la stessa deferenza che un grande barman riserva all’ultima delle lavapiatti come alla più sfavillante delle principesse o alla più leggiadra delle puttane (spesso maestose come le regine) .
L’americana indulgeva in allegrezze, sorseggiando un numero rilevante di drink. Poi si alzò con leggiadria salutando da casta diva, guardando con irrituale tristezza l’isolotto di Bergeggi, avvolta nel suo luccicante foulard di Chanel, che celava i segni della chemioterapia.
Il poeta guerriero del bancone
La donna era malata di cancro. La donna, decenni prima, era stata una delle attrici più famose del secolo breve, il ventesimo. La donna, quella donna, era Olivia Newton John.
Pagò e sorrise, al pensiero dell’uomo che non l’aveva manco riconocosciuta. Risali’ sulla Mercedes in direzione Montecarlo, colta da fugace allegrezza mentre rimuginava al pensiero del barman, del grande barman, che pur senza riconoscerla la servi’ da regina.
Paolo Marazzi è un gigante della notte, e io, che ho passato più tempo ai banconi dei bar tipo Oblivion, senza mai laurearmi, mi sento più ricco e felice di Alan Dershowitz, venerabile maestro del diritto ad Harvard.
Riposa in pace Olivia Newton John, che una sera facesti Montecarlo-Bergeggi per sorseggiare coca e whisky. Senza essere riconosciuta.
F.P.

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