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Dall'archivio:

Addio ad Alberto Bauli, il re del pandoro

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

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VERONA  Con Alberto Bauli, morto ieri, l’Italia  dice addio a uno dei capitani di quell’industria veneta che, in qualche caso, ha saputo far nascere dalle aziende del secondo dopo guerra dei veri giganti, se ne va un pezzo di Verona. Se ne va un pezzo di una storia, quella del Pandoro Bauli, che e’ parte dell’immaginario comune di tutta Italia e non solo del Nord-Est. Se ne va un pezzo di una storia che avrebbe potuto essere un’altra, o non essere del tutto: il padre, che fondo’ l’azienda, non solo sopravvisse alla rotta di Caporetto, ma, pur non sapendo nuotare, dieci anni dopo sopravvisse anche al naufragio del piroscafo con cui stava raggiungendo l’America del Sud, il principessa Mafalda, affondato trascinando con se’ oltre 600 passeggeri. In Sud America il capostipite, che aveva imparato il mestiere al forno del padre, riusci’ a fare successo nonostante avesse perso tutti i macchinari che aveva portato con se’, ma volle poi tornare a Verona, dove fondo’ l’azienda che e’ ora guidata dal bisnipote Michele, a capo anche della Confindustria locale.
La storia di Alberto Bauli, 80 anni da compiere il prossimo settembre, un ‘omone’ per l’epoca, considerata l’altezza, e’ una storia di acquisizioni, di vittorie, ma anche di passi indietro. Ancora decenni dopo ricordava come una sconfitta aver dovuto incentivare, all’inizio degli anni 80, l’uscita di 23 dipendenti. “Ci eravamo sovradimensionati ed era colpa mia”, spiego’. Un’ammissione che mostra i piedi per terra dell’imprenditore che poi, alla guida dell’azienda di Verona, conquisto’ i marchi storici dei panettoni dell’Iri, Motta e Alemagna, comprandoli da una multinazionale come Nestle’.
 “Il nome Bauli significa immediatamente Pandoro, un dolce che ogni anno porta la tradizione natalizia veronese in tutto il mondo. Con la scomparsa dell’ingegner Alberto, il Veneto ha perso oggi un messaggero delle nostre tradizioni e del valore della nostra imprenditoria”. Ricorda cosi’, il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, l’imprenditore che per 25 anni e’ stato a capo del gruppo dolciario di famiglia, fondato dal padre quasi un secolo fa.

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