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Accoglienza, i sindacati: “Per gestire l’accoglienza servono calma e saggezza”

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Dura condanna per Christian Garavaglia. ‘Provvedimento inutile, serve solo per farsi un po’ di pubblicità, ma non risolve il problema’

LEGNANO – “La nostra iniziativa fa seguito al provvedimento, quanto meno inopportuno e discriminatorio, assunto dal Comune di Turbigo, tanto più in un momento particolare sui temi della accoglienza com’è quello che sta vivendo il nostro Paese. In questa fase servirebbero saggezza e calma, dopo tutto noi stessi siamo un Paese di migranti. Come sindacato abbiamo nel nostro dna i valori dell’accoglienza e dell’integrazione. A noi non interessano le votazioni, pertanto, non intendiamo essere strumentalizzati. Sta di fatto, però, che non è portando la Tari alle stesse per chi accoglie un extracomunitario, che si risolve il problema”. Fa ancora rumore la decisione assunta l’altra settimana dal sindaco di Turbigo Christian Garavaglia. Da qui la conferenza odierna convocata in modo congiunto in quel di Legnano dai sindacati dell’Alto Milanese.  “Le persone continuano ad arrivare da anni, è un flusso inarrestabile: il problema allora è come gestire il fenomeno, abbiamo un problema di denatalità evidente nel nostro Paese, avremo comunque la necessita di queste persone”. Ha spiegato Beppe Oliva, responsabile della Cisl Legnano Magenta.  “Questa è la prima generazione che arriva, rischiamo di avere problemi ancora più grossi domani,perché le seconde generazioni dovranno essere messe nelle condizioni di integrarsi davvero, diversamente si creeranno altri conflitti sociali com’è già capitato il altri paesi europei. Soprattutto chi è nel mondo delle istituzioni deve tenere un comportamento responsabile su questa partita”.

Anche per Jorge Torre segretario della Cgil per il Ticino Olona “fa comodo non affrontare il problema di fondo. Si butta tutto in rissa e demagogia”. Torre pertanto ha invitato a guardare i numeri del Ministero degli Interni: “Gli sbarchi nel 2016 erano 181.416, nel 2017 sono stati 119.317. Mentre le percentuali di richiedenti asilo sono passate dalle 29,8 del 2015 al 35,6 del 2016. Contestualmente, le richieste di permessi di lavoro sono scesi dall’11,9% al 7,7%. Questo avviene, poiché c’è una legge, la Bossi Fini, che è sbagliata. Così sempre più gente avanza domande come richiedenti asilo, quando, invece, vengono qui in cerca di un lavoro”.

Secondo questa prospettiva, pertanto, si leggerebbe – secondo Torre – la crescita dei dinieghi in materia di richieste di protezione internazionale o, comunque, nella concessione dello ‘status’ di asilante. “Siamo ben oltre il 60% delle richieste respinte, ma questo accade a causa della Bossi Fini che ha contribuito a creare questa condizioni con l’introduzione del reato di clandestinità”. “Questa strumentalizzazione razzista, tanto più sulla Tari, ci intristisce. Perché allora sulla tassazione locale non si vanno a punire gli evasori, o quelli che tengono la gente in nero in affitto?”  ha concluso affondando il colpo Torre. Stefano Dell’Acqua, responsabile  Uil Lombardia per l’Ovest Milano ha aggiunto: “A me pare che il vero nodo resti il lavoro. Il nostro Paese si sta impoverendo, non riesce più attrarre investimenti. Servono politiche europee concertate per l’accoglienza e idem dicasi in materia di lavoro. Naturalmente, condanniamo fermamente la decisione del sindaco di Turbigo, anche perché inutile, esclusivamente elettoralistica, ma non incapace di affrontare il problema che è lì tutto, nella sua evidenza”. Da ultimo, i sindacati confederali hanno anticipato che a breve inizieranno gli incontri coi 51 Comuni dell’area Ticino Olona. Uno dei temi centrali accanto al bilancio preventivo sarà quello della fiscalità locale “da affrontare con un occhio di riguardo per chi si trova in condizioni maggiormente disagiate. Incontreremo anche il sindaco Garavaglia, se ci sarà data la possibilità e lui sarà disponibile”. 

(da sinistra Oliva, Dell’Acqua e Torre)

 

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