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+Abrignani: per i vaccinati il Covid è come influenza

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MILANO  Dobbiamo distinguere “tra vaccinati e non vaccinati”. Per i primi “essere contagiati dal Sars-CoV-2 potrebbe essere come prendere l’influenza che infetta ogni inverno milioni di persone, e’ letale in circa lo 0,1% (1 per 1000) dei casi ed e’ pericolosa soprattutto per gli ultra 70enni con patologie croniche importanti”.
Lo dice Sergio Abrignani, immunologo dell’universita’ Statale di Milano in un’intervista al Corriere della Sera.

Fino alla primavera del 2021, “prima dell’uso estensivo dei vaccini, il Covid in Italia era letale nel 2-3% dei casi, avevamo al picco ogni giorno 30-40 mila infezioni e 700-900 morti. Il 12 gennaio, con circa il 94% della popolazione ultra 60enne vaccinata con almeno due dosi e molti con tre, e con la variante Omicron che ha preso il sopravvento, la media settimanale e’ di 172.500 casi e 216 morti al giorno, quindi una letalita’ dello 0,12%” spiega. Come numero assoluto “i pazienti colpiti da Omicron sono tanti di piu’ perche’ questa variante e’ molto, molto piu’ trasmissibile di Delta, ma sembrerebbe che sia causa di una malattia meno aggressiva. Non possiamo dare la risposta definiva in quanto i dati sono preliminari”.

Molti Paesi, “chi piu’ chi meno, stanno razionalizzando la possibilita’ di un ritorno a una nuova normalita’ di vita con meno restrizioni e un certo numero ‘accettabile’ di morti. Siamo pronti in Italia, dopo il picco atteso per fine gennaio (quando la curva dei contagi dovrebbe scendere) a tollerare 3-4 mila decessi per Covid al mese per 4-5 mesi l’anno in cambio di una vita di nuovo ‘normale’?”.

Per Abrignani “non ha molto senso ripetere una quarta dose a 2-3 mesi dalla terza con un preparato non aggiornato. Anzi, le immunizzazioni ripetute in tempi ravvicinati a volte producono lo spegnimento della risposta immunitaria. Vediamo i dati di Israele, quando arriveranno, e poi decidiamo”. Diverso sarebbe “fare una quarta dose di vaccino disegnato contro la variante Omicron”.

 

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