― pubblicità ―

Dall'archivio:

Abbiategrasso. “Una questione di metodo”: il gruppo di maggioranza risponde a Movimento 5 Stelle e Cambiamo Abbiategrasso

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO ABBIATEGRASSO –  Strumentali e tendenziose le dichiarazioni delle Liste di opposizione Cambiamo Abbiategrasso e Movimento Cinque Stelle, secondo le quali le proposte di modifica al regolamento del Consiglio comunale sarebbero volte a “imbavagliare” le opposizioni. Va premesso che le Commissioni Consiliari servono per lavorare insieme, partendo magari da posizioni distanti per poter arrivare il più possibile vicini ad una sintesi delle diverse posizioni. Si è deciso di proporre una modifica del Regolamento del Consiglio Comunale perché in questo mandato amministrativo i consiglieri sono aumentati da 15 a 24 e si è valutato che sarebbe stato corretto proporre la revisione di alcuni meccanismi volti a migliorare i lavori del Consiglio Comunale. La proposta presentata in Commissione, che modificherebbe, oltre che altri punti, le modalità relative le Dichiarazioni di apertura di seduta, numeri alla mano, andrebbe in realtà a loro stesso vantaggio. Attualmente infatti il regolamento prevede fino a 5 minuti di intervento a disposizione per ciascun consigliere fino a un massimo di 30 minuti. Il tempo per ciascuno varia quindi a seconda di quanti si prenotano per un intervento. Con 24 consiglieri, se ognuno intervenisse si avrebbe quindi a disposizione poco più di un minuto a testa. Inoltre i tempi raramente vengono rispettati, e la maggior parte delle volte si finisce per sforare di gran lunga la mezzora, dilatando i tempi del consiglio e non riuscendo mai a completare l’ordine del giorno. Per questo motivo è stata proposta durante la commissione di introdurre le comunicazioni iniziali di un rappresentante per Gruppo Consiliare, in modo da lasciare più tempo certo e consono al singolo intervento e non mettere il Presidente del Consiglio nello sgradito ruolo di dover interrompere chi sta facendo un intervento per il poco tempo a disposizione.

 

Questa proposta porterebbe a 45 minuti complessivi di interventi. In ogni caso se proprio vogliamo seguire il ragionamento fatto da chi ha sollevato la polemica, ciò a ben vedere andrebbe in realtà a discapito della maggioranza, in quanto attualmente in consiglio comunale su nove gruppi consigliari presenti solo 4 fanno parte della maggioranza, e a rimanere senza possibilità di parola sarebbero ben 9 consiglieri di maggioranza contro i cinque della minoranza. Questo intervento di alcune forze dell’opposizione, anziché dimostrare un atteggiamento collaborativo, distorce i fatti in modo strumentale gettando fumo negli occhi sul vero intento di questa maggioranza. Quello che
contestiamo è soprattutto il metodo. Il Regolamento fino a che non è portato in Consiglio Comunale è oggetto di aggiustamenti successivi, come ha dimostrato il lavoro fatto sul Regolamento della Commissione Pari Opportunità. Anziché sollevare sterili polemiche sarebbe più utile a questa città dimostrare maggiore propositività di fronte al tentativo di migliorare e rendere più agevole il lavoro di questo Consiglio Comunale. Nonostante sia stato richiesto fin dal mese di agosto di formulare proposte precedenti a questa Commissione, non è stata presentata da chi ha sollevato la polemica una sola proposta facendoci venire il dubbio che così si potesse tenere aperta la porta per mistificare in questo modo ogni virgola della bozza presentata. Noi continuiamo nel nostro lavoro chiedendo la collaborazione di tutti, lasciamo ad altri la polemica.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi