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Abbiategrasso: Paolo Antonio Simioni, l’Annunciata e ‘un’idea diversa del teatro’

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ABBIATEGRASSO – C’è chi fa teatro per passione, chi per missione. Chi per gli altri, chi per se stesso, giacché- per certi versi- la pratica teatrale rassomiglia molto a quella psicanalitica e introspettiva. Spirituale, financo.

Ad Abbiategrasso,  oltre alla bellissima realtà del Centro di Produzione dei Navigli lanciato anni fa da Luca Cairati, c’è da anni un attore, regista ed uomo di teatro a tutto tondo che fa della ricerca incessante di Significati più profondi la sua missione artistica. Il teatro è rito, condivisione, ‘comunione col pubblico’, ma può essere anche un’esplorazione sui temi del Sacro, della Spiritualità e delle forme più alte di espressione. Del resto è stato uno dei pochi giganti del Secolo breve, ossia Ernst Junger, a ricordarci che ‘in un’epoca di dissoluzione della sostanza, l’unica cosa che ci resta è la forma’.

Questo artista, che Abbiategrasso ha conosciuto per ora solo grazie a Luca Cairati stesso, si chiama Paolo Antonio Simioni, e in questi giorni sta conducendo un ‘ritiro’ teatrale- con lui, come sempre, c’è la collega ed altra ‘artista abbiatense acquisita’ Alessia Pellegrino- negli spazi dell’Annunciata.

Paolo Antonio Simioni, anzitutto, è un acting coach, attore e regista italiano. Allievo di Susan Batson. Ha lavorato con Tom Hanks e Ron Howard (recitando in Inferno), Diarmuid Lawrence, Terence Hill, Sergio Castellitto, Felicity Jones, Dorka Gryllus, Lena Lessing, Omero Antonutti, Gabriele Vacis, Lucrezia De Domizio Durini, Marco Maria Tosolini… e con Sony Pictures, BBC, Rai, Cinecittà, Festival di Spoleto, Biennale e Teatro La Fenice di Venezia, Palazzo delle Esposizioni di Roma, Mittelfest, Istituto Balassi, Istituto Italiano di Cultura, Teatro Sociale di Como, Teatro della Tosse di Genova, Scuola di R ecitazione del Teatro Stabile di Genova… Già direttore artistico della rassegna Rifrazioni e del gruppo internazionale EuAct.

È impegnato nella diffusione di una nuova metodologia per l’attore, nel solco della tradizione di Stanislavskij. Dal 17 agosto scorso si sta dedicando a un lavoro di studio sull’opera del grande Ingmar Bergman.

Fino al 26 agosto- negli spazi dell’Annunciata di via Pontida, come detto- terrà una sorta di vacanza creativa volta a rigenerare l’energia necessaria ad ogni artista, una full immersion in luoghi antichi, carichi di storia e vita, in un complesso architettonico medioevale immerso nel silenzio e nella quiete,  vicino agli storici Navigli, nonché al fiume Ticino, e a due passi da Milano. Il seminario è diretto da Simioni,  il quale proporrà il proprio sistema di lavoro Fluxus: la via italiana al sistema Stanislavskij.

Nell’ultima giornata-quindi lunedì 26- saranno aperte le porte al pubblico esterno, per una performance finale, in cui si mostreranno i lavori elaborati durante il ritiro.

Per info si può chiamare il numero 3495366981 

Abbiategrasso, insomma, vanta entro il confine delle proprie antiche mura un  artista che esplora il linguaggio teatrale attualizzando, riadattando e ‘ricodificando’ linguaggi e Tradizioni secolari, in alcuni casi millenarie. Sarebbe tempo e ora che (ci) si accorgesse di questa fortuna.

Fabrizio Provera

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