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Abbiategrasso, Magenta e Vittuone: il successo ‘itinerante’ di Luca Cairati, una vita per il teatro

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ABBIATEGRASSO – Se come disse un grande uomo di spettacolo ‘il teatro è una forma di comunione con un popolo’, allora Luca Cairati è un uomo di teatro a tutto tondo.

Un abbiatense di 45 anni che ha passato più della metà della sua vita ad amare il teatro, e che a partire dagli albori del Festival Internazionale del teatro di Strada (correva il lontano 1995..) ha costruito, passo dopo passo, una delle più belle e riuscite storie capaci di coniugare un amore, una passione viscerale con il via ad una intrapresa dal forte valore (anche) economico ed imprenditoria. Perché a dispetto della infelicissima battuta di Giulio Tremonti, con la cultura si DEVE anche mangiare, costruire valore e anche ricchezza (termine da sdoganare).

Ed è così che anno dopo anno, e soprattutto dopo il lancio e il successivo consolidamento del centro di produzione Teatro dei Navigli, con la sua sede nella splendida cornice dell’Annunciata, Luca Cairati ha costruito un modello di successo  ‘da esportazione’.

Un format, quello applicato originariamente in quel di Bià, che negli ultimi anni è stato felicemente proposto (modulandolo e adattandolo) in diversi paesi e città dell’est Ticino.

Si prenda il caso di Vittuone, dove Luca ha appena lanciato (dopo anni di silenzio) la rassegna di prosa al Tresartes – organizzata dal centro Teatro dei Navigli con il sostegno e il contributo del Comune di Vittuone – inaugurata mercoledì scorso 30 gennaio con Enzo Iacchetti, in scena con lo spettacolo diretto da Alessandro Tresa,Libera nos domine, una produzione Mauro Iacchetti e Nito Produzioni: 350 le persone accorse al debutto.

 

Luca Cairati

Un altro grande e ormai consolidato successo è rappresentato dalla sezione teatrale della stagione del Lirico di Magenta – la cui direzione artistica e organizzativa è firmata Teatro dei Navigli – lanciata a gennaio con un grande classico della tradizione italiana, Questi Fantasmi, della Compagnia Eduardo De Filippo. Lo spettacolo – diretto da Marco Tullio Giordana –  è una commedie più importanti di Eduardo, un successo assoluto che, nel perfetto equilibrio tra comico e tragico, propone uno dei temi più importanti della sua drammaturgia: la vita messa tra parentesi, sostituita da una maschera imposta. Più di 320 i posti venduti SOLO in abbonamento, il che significa che ogni spettacolo (i posti a sedere del teatro sono circa 450) fa registrare il tutto esaurito.

 

“Il territorio del Polo dei Navigli, con la sua storia e le sue bellezze paesaggistiche e architettoniche, rappresenta uno degli squarci più suggestivi e affascinanti della Città Metropolitana di Milano. Un’area da valorizzare dal punto di vista culturale e ambientale. In questo contesto il teatro rappresenta una risorsa molto importante sia per la sua capacità di coinvolgere in un dialogo proficuo le diverse realtà culturali presenti nel territorio, sia per la forte vocazione turistico-culturale che lo connota”.

Dieci righe su sui ogni assessore alla Cultura dovrebbe riflettere. Del resto, il teatro è una delle metafore meglio riuscite della vita. So long per te, Luca..

Fab. Pro.

 

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