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++Abbiategrasso: ma per chi ha fatto votare Finiguerra? E se al ballottaggio avesse deciso di…

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ABBIATEGRASSO – Senza dubbio, Cesare Nai passerà alla storia della vita democratica di Abbiategrasso per almeno due motivi: è il primo sindaco rieletto in tempi di elezione diretta (quindi dal 1994) dopo Angelo Ceretti. E in entrambe le occasioni ha prevalso per circa 150 voti.

CANDIDATI ALLA CARICA DI SINDACO- ELEZIONI 2017

NAI   voti 5.749 pari al 50,56%

FINIGUERRA voti 5.622 pari al 49,44%

Aventi diritto al voto 24.809

 

Voti candidati Sindaci per sezione – ballottaggio 26 giugno 2022

candidato Cesare Francesco Nai

   numero voti: 4.596
 

candidato Alberto Fossati

   numero voti:  4.476
In entrambi i casi il centrodestra e Nai prevalgono di una incollatura, davvero impressionante la similitudine.

Quello che tuttavia ci importa in questo articolo è chiederci, o chiedersi, cosa abbia fatto Domenico Finiguerra alle ultime elezioni. Quelle appena finite.. Se infatti nel 2017 è cosa ormai nota che diversi esponenti del Pd e del centrosinistra rimasti esclusi dal ballottaggio (il sindaco uscente Arrara non si ricandidò, Lele Granziero arrivò terzo) votarono per Cesare Nai, realizzando un clamoroso e inatteso voto da naso turato pur di impedire la vittoria di Cambiamo Abbiategrasso (allora primo partito di Abbiategrasso), che col Pd ebbe polemiche piuttoto feroci, la domanda è più che legittima.

Se guardiamo ai fatti e alle dichiarazioni ufficiali, va detto che per tutta la campagna elettorale il sindaco di Cassinetta e consigliere di Città Metropolitana non ha MAI espresso una posizione ufficiale a sostegno di questo o quel candidato. Neppure una riga, nessuna intromissione.

Salvo poi, dopo il 12 giugno, diffondersi una voce nei corridoi politici: Finiguerra avrebbe (condizionale d’obbligo) votare la lista dei giovani di Luigi Tarantola, arrivata a un ottimo 10% (raccolto dal nulla, vale doppio).

Del resto nella compagine di Tarantola c’era l’ex consigliera di Cambiamo Abbiategrasso De Marchi e l’ex candidato Maiorana, che nel 2017 era appunto schierato con Finiguerra.

E al ballottaggio, dopo l’accordo senza apparentamento tra Alberto Fossati e lo stesso Tarantola, cosa è successo? Per chi avrebbe (altro condizionale d’obbligo) fatto votare Finiguerra? E se memore della lezione del 2017 l’ex leader di Cambiamo avesse spinto i ‘suoi’ a NON  votare il Pd e Alberto Fossati, anche solo astenendosi o restando a casa?

Degli oltre 2000 voti raccolta da Tarantola, il csx e Fossari ne hanno raccolti 500. Meno di un quarto. Quindi il sospetto è legittimo. Ma sospetto e poco più: nessuna parola di Finiguerra, nessuna di Nai, Fossati o Tarantola.

Eppure, davanti a uno Spritz di un notissimo bar del centro di Abbiategrasso, martedì sera un consigliere comunale appena rieletto (di maggioranza) sorrideva a mezza bocca: “Finiguerra si è preso la rivincita. La vendetta è un piatto che si consuma freddo, e dalle parti del Pd lo sanno bene. E si stanno mangiando le dita”.

Chissà.. Chi può dirlo.. Sarà vero? Sarà falso? Nelle urne, di certo, Dio ti vede,  Finiguerra forse no..

F.P.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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