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Abbiategrasso, liberato membro della baby gang. L’avvocato: “Arrestato per un clamoroso errore”

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ABBIATEGRASSO E’ stato liberato ed e’ uscito dalla comunità di recupero nella quale era stato trasferito, il 18enne arrestato lo scorso 5 marzo perché sospettato di far parte di una baby gang che aveva commesso reati a non finire ad Abbiategrasso. Reati quali la rapina e l’estorsione. Il giovane, di professione operaio, era stato arrestato dai Carabinieri a seguito di una rapina commessa nei pressi della stazione ferroviaria di Abbiategrasso. Le indagini hanno portato all’emissione di un provvedimento restrittivo nei suoi confronti. Non in carcere, bensì in comunità. Riconosciuto in base ad una immagine mostrata alla vittima, insieme ad altri indagati.

“Ci siamo resi conto che c’erano alcune anomalie formali e sostanziali – ha detto l’avvocato Roberto Grittini – che potevano decretare l’inutilizzabilità di quella prova. E così, insieme all’avvocato Portaluppi ci siamo mossi realizzando noi stessi dei book fotografici”. Le indagini difensive hanno portato i frutti sperati. Le immagini mostrate dai legali alla vittima di quella rapina, hanno smentito che il 18enne in questione fosse coinvolto nei fatti. E così è stato tolto dalla comunità nella quale era stato inserito. “La mattina dell’arresto ho provato a dire che non c’entravo niente – ha detto il giovane – ma non c’è stato verso. E’ vero, conoscevo gli altri ragazzi, ma ad Abbiategrasso noi ragazzi ci conosciamo tutti. Ma con quella storia non c’entravo proprio niente”. Classe 2001 al ragazzo, nell’ordinanza firmata dal gip dottoressa Paola Ghezzi, veniva contestato di avere preso parte ad una rapina, in concorso con altri tre giovani, di cui due maggiorenni, avvenuta il 31 ottobre dello scorso anno, all’altezza della fermata del bus della linea Stav in prossimità della stazione ferroviaria. Quel giorno il gruppo aveva minacciato una persona (dapprima prendendola a male parole), intimandole di tirare fuori tutti i soldi che aveva, altrimenti avrebbero estratto un coltello. La somma ottenuta in quell’occasione fu esigua, pari a 5 euro. A seguito della denuncia la vittima riconobbe, tramite fotografia, anche il giovane in questione.

Tanto è bastato perché nei suoi confronti il gip disponesse il trasferimento in una comunità di recupero. Dalla quale è uscito l’altro giorno. “La pervicacia ha dato i frutti sperati – ha concluso il legale – e l’esito delle nostre investigazioni ha guidato la mano del giudice per la sua scarcerazione. Un errore che è costato caro al nostro assistito”.

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