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Abbiategrasso, l’Hospice e quel miracolo che si ripete ogni giorno

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

 

ABBIATEGRASSO – Ogni volta che varchiamo le porte dell’Hospice di via dei Mille, dove regna un clima di quasi surreale pace, ci chiediamo come sia possibile che un luogo dove le persone vanno a morire assomigli invece a un luogo di speranza. E di vita.

Ce lo siamo chiesti anche ieri, quando alla presenza dell’assessore regionale Giulio Gallera, del sindaco Cesare Nai e del direttore Luca Moroni sono stati formalmente consegnati alla struttura i 17 mila euro frutto della cena di Gala organizzata in Annunciata nelle scorse settimane.

A distanza di oltre 20 anni l’Hospice (terza struttura nel suo genere in Italia, quegli anni, mentre oggi ce ne sono oltre 200) ha ampliato e di parecchio il suo raggio d’azione.

E’ una realtà fatta da 35 dipendenti, decine di volontari, 14 camere singole dove i malati vengono accolti tra mura dipinte con colori caldi e con l’azzurro che domina nelle camere, con la possibilità per i familiari di stare al loro fianco 24 ore su 24.

Ai 14 posti bisogna poi aggiungere i pazienti assistiti a domicilio: 27 nel 2014, 34 nel 2015, 28 nel 2016 e 54 nel 2017.

962 visite effettuate in 1 anno (dati 2017), sostegno di psicologi ed assistenti sociali,educatrici ed infermieri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Abbiamo fatto molto ma vorremmo fare ancora di più”, ha detto Luca Moroni nel corso della cerimonia di ieri, “vogliamo ampliare la rete che ad Abbiategrasso supporta l’Hospice, essere sempre all’avanguardia e collaborare anche con Regione Lombardia per migliorare la nostra attività di ogni giorno. Oggi da noi il malato compie un percorso che non è unicamente fatto di terapie palliative, ma di condivisione assieme a medici e famigliari”.

Un elogio a quanto l’Hospice rappresenta è arrivato da Giulio Gallera e del sindaco Nai, i quali hanno sottolineato come la Lombardia abbia- tra i tanti- anche il primato in questo settore così delicato dell’assistenza sanitaria.

I costi dell’attività svolta da Hospice ammontano a 2 milioni di euro l’anno, e ogni 12 mesi ne mancano circa 350 mila per pareggiare i conti: serve quindi uno sforzo continuo per sostenere una realtà che rappresenta ormai un esempio su scala nazionale.

E dove, lo ripetiamo, ogni giorno si compie il miracolo della vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

COS’E’ L’HOSPICE

L’Hospice di Abbiategrasso è una Onlus che gestisce un servizio di ricovero e di assistenza domiciliare di Cure Palliative. La struttura si trova in Via dei Mille 8/10 ad Abbiategrasso (Mi). L’edificio, di proprietà della Fondazione Franco Moschino, è costituito da una villa liberty ristrutturata e ampliata per ospitare il reparto di degenza. Le 14 camere singole, con bagno dedicato, sono dotate di poltrona letto al fine di consentire la permanenza, a fianco della persona malata, da parte dei familiari che lo desiderano.

L’Hospice di Abbiategrasso è un’Organizzazione ONLUS Accreditata al Servizio Sanitario Regionale. Le prestazioni che offre sono pertanto a titolo gratuito. Nessun costo è previsto per i pazienti che vengono ricoverati o assistiti a domicilio. La costante presenza di infermieri professionali formati ad hoc e la presenza quotidiana del medico, garantiscono standard di assistenza adeguati alla cura dei pazienti più gravi. Operatori socio sanitari, la psicologa, l’educatrice, il terapista di riabilitazione, l’assistente spirituale e l’assistente sociale, lavorano in stretta sintonia con gli operatori sanitari al fine di rispondere ai diversi bisogni dei pazienti e di accompagnare le famiglie nel assistenza al malato.

F.P.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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