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Abbiategrasso, Italia Viva: ‘Sostenere Finiguerra sindaco? Per ora guardiamo a Tarantola..’

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ABBIATEGRASSO – La presentazione dei circoli abbiatensi di Italia Viva è stata anche l’occasione per fare il punto sulla situazione e le prospettive dell’opposizione e del centrosinistra di Abbiategrasso.

La giunta Nai è giunta ormai al taglio traguardo dei due anni e mezzo ( o quasi), ossia al giro di boa: si voterà per il rinnovo di sindaco e Consiglio comunale (salvo sorprese..) nel 2022.

Ovvio che in una grande città come Abbiategrasso sia già il momento di un primo bilancio e di uno sguardo al futuro.

Nelle parole di Andrea Sfondrini, riferimento cittadino dei renziani, c’è ovviamente l’apertura e il dialogo con gli ex colleghi del Partito Democratico, ma non solo.

Abbiamo infatti chiesto espressamente, a freddo, se alle prossime elezioni Italia Viva sarebbe disposta a sostenere la candidatura di Domenico Finiguerra, che si sta imponendo come leader delle minoranze (dopo la candidatura coi Verdi alle Europee, ma non solo).

Cautela, quella che è filtrata dalla risposta di Sfondrini. ‘I tempi sono ancora prematuri per dire si o no. Al momento noi siamo interessati al dialogo con tutte le forze di opposizione, tuttavia siamo l’espressione di un voto moderato, liberale  cattolico democratico, perciò guardiamo con interesse alle posizioni di Luigi Tarantola, che esprime sensibilità affini alle nostre. La cosa importante per noi è quella di avviare un progetto civico che poi successivamente possa dialogare col Pd e con tutti quanti saranno disponibili a sedersi attorno a un tavolo, quindi al momento un sì o un no ad una candidatura a sindaco non è al vertice delle priorità politiche per Italia Viva’.

Insomma, la strategia dei renziani appare chiara: cercare alleanze con movimenti affini per costruire un ‘cartello’ il più ampio possibile, che poi acquisiti forza e consistenza per attivare un dialogo con le forze maggiorenti, Pd in primis.

Ma al momento Finiguerra e Cambiamo Abbiategrasso sembrano voler procedere sulla propria strada, difficilmente assimilabile a tutte le forze di opposizione (ci sarebbero anche i 5 Stelle, che tuttavia come in ogni parte d’Italia stanno vivendo un momento di drastico calo del consenso).

Una divergenza che al momento sembra rafforzare Nai e il centrodestra. I quali, più che sulla propria forza, paiono avvantaggiati dalla dispersione del campo avverso.

A meno di sorprendenti retromarce e aggregazioni sorprendenti. La politica, del resto, è (anche) l’arte del possibile.

F.P.

 

 

 

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