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Abbiategrasso, il ‘civil servant’ Nai contro il movimentista Finiguerra. Fuori i secondi: scenari, alleanze e retroscena

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Ultimo week end prima del ballottaggio di domenica 25 giugno: ieri, in piazza Marconi, c’erano entrambi i contendenti. Chi sta con chi, conferme e smentite

 

ABBIATEGRASSO – Fuori i secondi, sotto ogni aspetto. Archiviato il primo turno, mancano appena sei giorni al ballottaggio del 25 giugno (si voterà sempre e solo di domenica, dalle 7 alle 23), che vedrà opposti Cesare Nai e Domenico Finiguerra.

Nai e il centrodestra partono con 11 punti di vantaggio, ma Finiguerra ha già fatto il primo miracolo piazzandosi secondo con amplissima distanza su Granziero e i pentastellati abbiatensi, ed è tornato immediatamente nelle strade e nelle piazze.

Ieri pomeriggio, domenica, sia Nai che Finiguerra erano tra piazza Marconi e piazza Castello (dove c’erano gli spettacoli della Città Ideale del Teatro Urbano) a incontrare persone stringere mani.

Diversi i loro profili e diverse le strategie verso il voto cruciale di domenica, che darà un governo a Bià per i prossimi 5 anni.

Cesare Nai ha incassato un eccellente risultato l’11 giugno, facendo valere non solo la forza della coalizione che l’ha sostenuto ma imponendo la sua natura di candidato ‘civil servant’, espressione di quella borghesia abbiatense delle grandi famiglie che tuttavia non ha mai interrotto il dialogo con la città. Misurato, pacato, mai polemico o sopra le righe, Nai ha sicuramente incassato il dividendo dell’ottima immagine legata a una persona che conosce e pratica le regole del galateo politico ed istituzionale, e che 7 anni di Fondazione Per Leggere hanno affinato e maturato.

A chi guarderà Nai, per allargare ulteriormente la rete del proprio consenso? Il più forte partito rimasto escluso è il Pd, dove al di là delle singole dichiarazioni di voto (ne parleremo dopo) Nai ha attivato un canale di dialogo e confronto. Benché avversari  e divisi su  molte questioni, Nai e Granziero potrebbero ritrovarsi sulla comune idea di non giocare al ‘rompo tutto’ e di cambiare pur nel rispetto di quanto fatto.

C’è poi un rapporto consolidato tra Nai e Adolfo Lazzaroni, impegnato sul fronte del Sì alòa Strada per Malpensa assieme all’ingegner Fabrizio Castoldi, numero uno della più grande industria cittadina, la Bcs. Ci sono poi i parecchi consensi raccolti da Luigi Tarantola settimana scorsa, giunti da mondi per nulla dissimili da quelli che fanno riferimento a Nai (pensiamo al consenso raccolto da imprenditori come Luca Gorla, e al fatto che lo stesso Tarantola è un imprenditore), ma al momento non ci sono certezze sull’atteggiamento che assumerà l’ex sindaco di Albairate. Non va poi dimenticata l’attività diplomatica condotta dall’ex sindaco Roberto Albetti, uscito rinfrancato dalle urne (se avesse visto assegnati i tanti voti dispersi, avrebbe superato agevolmente le 250 preferenze) e in grado di condizionare buona parte del voto della cosiddetta ‘Prima Repubblica’, oltre a giocare sulla forza del suo rapporto di parentela col sindaco uscente Gigi Arrara.

Nai giocherà insomma sulla trasversalità e la scelta di non cambiare linguaggio rispetto al primo turno.

Domenico Finiguerra, dal canto suo, continuerà anch’esso a condurre una campagna elettorale che potremmo ribattezzare figlia del ‘pensiero laterale’: niente sedi elettoriali, comizi diffusi nella città, dal centro alle periferie. Ieri, per esempio, abbiamo visto l’ex sindaco di Cassinetta in piazza Marconi.

Forte della sua riuscita impresa di riposizionamento politico, adesso Finiguerra guarda all’8% dei voti grillini (nel 2012 li raccolse in pratica tutti lui), all’elettorato di Emilio Florio (anche se ormai distante da molti temi della sinistra radicale, l’attractio ad sensum resiste), a ‘scissionisti’ del fu Pd come i fratelli Paolo e Chiara Porati.

Finiguerra giocherà insomma una partita di puro ‘situazionismo’, potendo giocare la carta del rinnovamento tout court e di un futuro gruppo consiliare del tutto inedito (una forza per alcuni, per altri anche una debolezza che deve scontare l’inesperienza).

Pronostici è molto difficile farne; Nai sembra partire col favore del pronostico, ma qualunque sia l’esito i bookmakers prevedono uno scarto non eccessivo, inferiore ai 10 punti percentuali e più vicino ai 4-5. Ancora pochi giorni di attesa, per saperlo..

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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