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Dall'archivio:

Abbiategrasso, Granziero scherza: ‘E se Finiguerra tornasse a casa?’

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

 

ABBIATEGRASSO – La conferenza stampa congiunta delle opposizioni, evento di rilievo ma piuttosto monocorde nei toni (giustamente..), si è vivacizzata nel finale.

Quando, su nostra precisa domanda, abbiamo chiesto a Lele Granziero e Domenico Finiguerra con chi vorrebbero allearsi, tra le forze presenti ieri nell’ex sala consigliare.

E se Finiguerra sembra ormai e da anni proiettato verso una dimensione extra partitica dice che “da tempo sto e stiamo lavorando in una prospettiva di civismo. E allora dico che se Abbiategrasso volesse davvero scegliere una novità politica dovrebbe dare fiducia a quelle forze che nel civismo si riconoscono, e che quindi si collocano fuori dai partiti. Ad Abbiategrasso, la stasi di questi anni secondo me lo dimostra, servirebbe un’Amministrazione svincolata dai vecchi giochi. Un’Amministrazione coraggiosa e che non debba necessariamente rispondere a capi corrente o altro”.

Ma c’è un precedente, che ricordano molti (ma non tutti). Il debutto politico di un giovanissimo Domenico Finiguerra avviene nel 1994 con l’elezione nelle fila del Pds, sindaco Arcangelo Ceretti. Esperienza che non durerà molto, ma che darà modo a Finiguerra di diventare presidente della Casa di Riposo tra Abbiategrasso e Cassinetta, esperienza che nel 2002 lo porterà a candidarsi e diventare sindaco di Cassinetta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Domenico viene da esperienze politiche analoghe alla mia”, ha riflettuto Lele Granziero, “entrambi infatti abbiamo fatto parte della Sinistra Giovanile, entrambi siamo partiti da ragazzi con la militanza a sinistra. Detto questo, al momento l’obiettivo del Partito Democratico, che ha da poco eletto il nuovo segretario Andrea Gillerio, è quello di allagarsi e di ricostruire un centrosinistra inclusivo. Il che ovviamente NON esclude l’apertura al civismo. Quindi le nostre porte sono sempre aperte…”.

Chissà quale delle due prospettive politiche prenderà corpo: il civismo 3.0 di Domenico Finiguerra o un  suo clamoroso ritorno ‘a casa’? Il tempo, come sempre galantuomo, ci darà ogni risposta.

F.P.

 

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