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Abbiategrasso, elezioni ma non solo. Lele e Marta, storia di passione.. e di politica

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Una bella storia che ci riporta agli anni in cui ‘il privato era politico’

 

ABBIATEGRASSO – Lele e Marta. Oppure Marta e Lele. Uniti nella vita, nella militanza, nella politica. Nell’appartenenza. Lui è Emanuele ‘Lele’ Granziero, 33 anni, assessore uscente della giunta Arrara e candidato sindaco del Partito Democratico alle comunali di giugno. Lei è Marta Gentili, farmacista, già vicesegretario del Pd stesso.

La loro storia (politica, sentimentale) ci riporta a quello che i meno giovani (e ‘barricaderi’ dei tempi d’oro) ricorderanno come la stagione del ‘privato è politico’.  Fu infatti intorno al 1970, nei gruppi politici “di sinistra” , che  si diffuse lo slogan  “il personale è politico”.  Non si può costruire un “mondo nuovo”- qualcuno pensava, all’epoca- se non si è “uomini nuovi”, cioè capaci di staccarsi dalla mentalità tradizionale, dai pregiudizi ecc. (un altro slogan di successo fu all’epoca “La fantasia al potere”).

Da questo passo si passò a creare modelli idealizzati di coerenza rivoluzionaria (per es. la proletarizzazione di studenti ed intellettuali che ritennero necessario fare esperienze di lavoro nelle fabbriche, rinunciare ai privilegi della loro condizione sociale e familiare, rifiutare le convenzioni sociali e le regole di comportamento vigenti nella società “borghese”). Ancora nel 2012, lo slogan era presente in circa  30.000 siti Internet italiani. Ne citiamo un brano:

… il personale è politico: immagino non volesse solo dire le relazioni personali, rapporto fra i sessi, la  gelosia  eccetera (…) il discorso sulla  coppia aperta, il mio bisogno di libertà (…) il bisogno di un luogo alternativo in cui incontrare gli amici (vedi  casa in montagna)  al mio  odio per il telefono  e al  piacere della casualità  (…)

Se fossimo nel 1977, o anche nel 1987, Lele Granziero sarebbe probabilmente un candidato (sindaco o meno) del Partito Comunista Italiano, e Marta una militante del Pci stesso. Oggi, invece, Lele Granziero ha accettato una sfida per moltissimi improba, ai confini dell’impossibile (ma attenzione alla politica, che è il regno dove l’impossibile talvolta diventa possibile); Marta, dal canto suo, difende il ‘suo’ compagno a spada tratta, specie sui social network, dove in decine di discussioni e gruppi Marta Gentili sfida, col coraggio di una leonessa, i tanti detrattori (sul web la pars destruens è nettamente predominante..) delle politiche e delle scelte di Gigi Arrara. E lei difende, rintuzza, sfida, se del caso s’arrabbia. Da lontano, o forse no, Lele sicuramente apprezza. Il suo ruolo è diverso. Sui social, Lele Granziero predilige uno stile più sobrio ed istituzionale. Di Lele Granziero abbiamo apprezzato la coerenza del non rincorrere il renzismo quando Renzi spadroneggiava, lui che per indole- e storia familiare- ama sicuramente definirsi di sinistra, piuttosto che di centrosinistra.

Lele Granziero che avrebbe voluto anche ad Abbiategrasso un fuoriclasse della nomenklatura piddina come Luca La Camera, capo di gabinetto a Magenta dall’amico (di Lele) Paolo Razzano. Un travet di alto livello, benché di giovane età (La Camera), che avrebbe sicuramente fatto comodo, letto col senno di poi. A chi scrive questa unione suscita un istintivo moto di empatica, sincera ammirazione. Chi scrive è un destrorso filoradicale non pentito, che sorridendo tra sè pensa spesso a come mai, nella sua vita, abbia avuto relazioni quasi solo con ragazze di sinistra (e pensa a Claudia, la prima, elettrice di Rifondazione Comunista, laureata in Filosofia con tesi su Paul Fayerabend; o a Camilla, venuta molti anni dopo, che col movimentismo furioso dei suoi 22 anni, nel 2008, si candidò a una carica direttiva tra i Giovani Democratici; le consigliai di abbinare, al suo ottimo eloquio, frutto d’intelligenza viva, e al suo genuino ma conturbante sguardo da cerbiatta una gonna molto corta, perché dissi ‘vedrai che i tuoi giovani compagni andranno in deliquio, di fronte alle tue gambe’. Beh, venne eletta con tanto di consenso bulgaro..).

Epperò, per dirla con Gianpiero Mughini (che visse in prima persona, da sinistra, la stagione del privato è politico..), in un contesto da campagna elettorale nel quale prevalgono battutacce, interventi di infimo livello, dove fatta eccezione per i commenti di Fabrizio Tassi e pochissimi altri leggiamo ogni giorno pochissime cose degne di essere lette, la storia di Lele e Marta ci riconcilia con la cosa più bella e capace di orientare, cambiare, costruire la vita delle persone, lontani da ogni panegirico stolido  o grillino: la politica.

Che, se fatta con autentica passione, segna in profondo le nostre vite. Pensate al caso di Lele e Marta.. O Marta e Lele, fa lo stesso.

Fabrizio Provera

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