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Abbiategrasso-elezioni/4, la bolla NON reale dei social (Maiorana e altri docent). Non di solo web vive l’elettore

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ABBIATEGRASSO – Ma tutto ciò che è lecito, non sempre è democratico e questo ne è un caso emblematico che crea sicuramente un brutto precedente che permetterà in futuro di utilizzare questi escamotage per by-passare la legge per assicurare più posti in consiglio ai vincitori. L’accordo di Apparentamento avrebbe fatto sì che il PD e la Lista La Città rinunciassero a dei consiglieri in favore di quelli di Ricominciamo Insieme e Giovani per Abbiategrasso. Sarebbe stato coraggioso e democratico, ma forse troppo da chiedere ai candidati delle proprie Liste che si sarebbero visti togliere il posto in consiglio comunale già intravisto.

Mi rivolgo quindi al Popolo di Sinistra, che ha sempre creduto nei diritti di rappresentanza, e che immagino avrete votato il vostro candidato di sinistra al primo turno e mi rivolgo ai cittadini Civici che hanno scelto al primo turno di votare un candidato civico perché libero da accordi di partito pre-ordinati e pre-confezionati. Siete disposti a far si che il vostro voto venga utilizzato in questo modo sacrificando parte dei vostri ideali per annichilire un avversario politico “perchè il fine giustifica sempre i mezzi ?”. I diritti non hanno colore ma solo spiriti liberi che lottano per farli rispettare”.
I social danno, i social tolgono. Mai come in questa campagna elettorale. Se nel 2017 Cesare Nai commentò “mi fossi fermato a Facebook, Finiguerra avrebbe dovuto vincere 90 a 10”, anche questa volta, dopo 5 anni di centrodestra evidentemente mal digeriti dal centrosinistra e soprattutto da qualche oppositore, su Cesare Nai e il cdx si è abbattuta spesso l’ira funesta dei social.
E quindi incenso e lodi all’accordo con Alberto Fossati, soprattutto da qualche esponente come Giovanni Maiorana, primo eletto per numero di voti tra le file delle minoranze (buona nuova opposizione, consigliere), che è stato molto bravo in questi anni a costruirsi una identità digitale da cui si è rafforzato per arrivare a oltre 200 preferenze (i voti veri consigliere sono quelli validi, non la somma dei validi e degli annullati). 
Poi però dopo l’entusiamo di Maiorana per l’accordo con Fossati (non sapremo mai se fosse vera o falsa la voce secondo cui all’ex esponente di Cambiamo Abbiategrasso sarebbe andata una poltrona da assessore, per lui e per Luigi Tarantola: hanno perso) arriva Michele Pusterla, ingegnere e vicino a Comunione  e Liberazione, che ha sempre preso barche di voti senza mai sottolinearali con clamore, e con un post a ridosso del voto sembra dire che il Re è nudo.
La realtà che Maiorana e molti come lui hanno raccontato (le radio online ed ex candidati, dimenticati con molta fretta, dell’Italia dei Valori: ei fu, siccome immobile) era reale ma parziale. Quante critiche, quanti fiumi di inchiostro online.  Nel caso di Maiorana, peraltro, scritte in una buona lingua italiana e senza congiuntivi errati. Ma frutto dell’esperienza, breve, di un politico civico che non ha mai abbracciato partiti ma che  non ha mai governato realtà complesse. E si vede.
E infatti mesi fa Maiorana contestò la nomina di una portavoce (in un Comune di 32mila abitanti, prassi ultra consolidata) dimenticando che quando il suo leader faceva il sindaco ad Albairate (4500 abitanti) il Comune affidava un incarico di comunicazioe. Facendo peraltro benissimo.
Ovviamente non c’era solo Maiorana: anche Brunella Agnelli ha fatto un chiaro e palese endorsement per Fossati ed argomenti (come il NO alla strada per Malpensa), chiedendoci sempre (noi) cosa ne pensino commercianti e piccoli imprenditori rappresentati dall’associazione datoriale che in maniera appassionata lei (e prima il suo indimenticato padre) reggono e hanno retto.
Tali e tante, le accuse via social riversate in questi anni sul centrodestra  (alcune ovviamente centrate, anche chi scrive è stato parecchio critico più d’una volta) che parecchie sono da ascrivere alla categoria INGIUSTIFICATE, specie verso un  sindaco che non ha mai verbalmente trasceso.
Una parte della sinistra e del centrosinistra ci è parsa pervasa da una comprensibile voglia di ritorno al potere, quel potere detenuto per 18 anni tra il 1994 e oggi.
Ma se la voglia è comprensibile bisogna stare attenti che non si trasformi in ismania, perché altrimenti si rischia di piegare la realtà ai propri desideri. In politica, e non solo, rischio ed errore madornale.
Fab. Pro.

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