― pubblicità ―

Dall'archivio:

Abbiategrasso e la mafia/3: ma secondo voi.. NICOLA GRATTERI avrebbe accettato la cittadinaza onoraria di una città dedita al malaffare? Di F.P.

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

 
ABBIATEGRASSO “Questo pomeriggio il Comune di Abbiategrasso ha conferito la cittadinanza onoraria al magistrato Nicola Gratteri, tra i principali protagonisti della lotta al crimine organizzato in Italia.

La cerimonia si è svolta nella sala consiliare del castello Visconteo, alla presenza del sindaco Cesare Nai, del presidente del Consiglio comunale Marco Tagliabue e diversi altri consiglieri comunali.

“All’interno della magistratura ha portato avanti una battaglia encomiabile e coraggiosa – ha commentato il sindaco Cesare Nai -. Oggi anche le amministrazioni comunali ma anche tutti i cittadini devono fare la loro parte nella lotta contro le mafie. Nessuno di noi può essere indifferente e ognuno da buon cittadino può fare la differenza mettendo la legalità al primo posto”.

CHI E’ NICOLA GRATTERI

Magistrato italiano nato a Gerace (Reggio Calabria) nel 1958. La sua carriera in magistratura è iniziata molto presto, è stato  Procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, sotto scorta dal 1989. È uno dei magistrati più impegnati nella lotta alla ‘ndrangheta. È stato titolare di importanti indagini tra cui quella sulla strage di Duisburg. Dal 2016 è Procuratore della Repubblica di Catanzaro. Autore di molti libri.

Quello che avete appena letto è il pezzo pubblicato nel dicembre 2021 da Ticino Notizie, quando fu conferita la cittadinanza onoraria al dottor Nicola Gratteri.

Una decisione assunta dal Consiglio comunale (ovviamente) in modo unanime, per sottolineare e sostenere l’impegno del magistrato più esposto e impegnato contro il crimine organizzato, e nella fattispecie l’ndrangheta, dai tempi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Uno di quegli uomini per i quali NON è affatto sprecata la parola SIMBOLO.

Nome peraltro ritornato in auge in Lombardia proprio in questi giorni, perché come sempre dalla Calabria partono le indagini che hanno portato al recente arresto di numerosi esponenti del clan Flachi della Comasina di Milano e le 22 persone finite nel giro di false fatturazioni per coprire attività criminale.

Ora, pensiamo che a NESSUNO sfugga l’anomalia di un Comune che a dicembre 2021 conferisce la cittadinanza onoraria a Nicola Gratteri.. e che nove mesi dopo denuncia una giornalista per aver pronuciato frasi di eccezionale durezza DURANTE LA CONSEGNA DI UN PREMIO A UNA CERIMONIA A CUI ERA PRESENTE LO STESSO GRATTERI.

Ci sovviene poi una domanda semplice, da cronisti di paese che NON seguono con regolarità i processi e le vicende legate al crimine organizzato: ma è possibile che un uomo come Nicola Gratteri, esposto come nessun altro, a conoscenza e anzi protagonista di tutte le più importanti indagini della Magistratura contro ndrangheta, mafia e criminalità possa ACCETTARE la cittadinanza onoraria di una piccola città lombarda.. in odore di infiltrazioni mafiose?

A noi, sinceramente, pare il più assordante dei paradossi. Come tutta questa vicenda. Appare evidente che Sara Manisera, un nome noto ben oltre i confini cittadini, abbia sposato da anni un giornalismo che potremmo definire (senza sprezzo, ovviamente) ‘militante’, fatto andando a Rosarno, indagando sullo sfruttamento nei campi, dei migranti, partecipando alla commemorazione di Giovanni Falcone e firmando diversi pezzi su un sito come stampoantimafioso (progetto, prendiamo testualmente dal sito web, ‘nato nel 2011 tra i banchi dell’Università degli Studi di Milano. Abbiamo alle spalle un comune percorso formativo che ci ha visti partire come studenti del corso di Sociologia della criminalità organizzata del professore Nando dalla Chiesa e proseguire, nell’affinamento delle nostre conoscenze e competenze, con un corso specifico di giornalismo antimafioso’).

Siccome questo tipo di giornalismo presuppone un lungo, difficile e complesso lavoro di indagine, francamente ci saremmo aspettati un supplemento di indagine e una semplice domanda: è possibile che Nicola Gratteri accetti la cittadinanza onoraria di una città in odore di mafia? n

Oppure, come ci sembra immediato, è assurdo pensare che una cosa del genere possa essere solamente pensata, prima che realizzata? Se pure volessimo CONCEDERE che un’onorificenza del genere possa essere conseguenza di fatti specifici avvenuti in Comuni o città dove mafia e crimine organizzato sono stati PRESENTI, combattuti e vinti, è di TUTTA evidenza che NON si tratta del caso di Abbiategrasso.

Certo, siamo a pochi chilometri da Buccinasco, universalmente nota per la sua triste storia di presenza di boss in soggiorno obbligato e forte radicamento di famiglie criminali.ù

Ma sono città e storie diverse. Nemmeno lontanamente paragonabili o associabili. E allora, banalmente, ci chiediamo PERCHE’ (sia potuta accadere una cosa del genere).

Fab. Pro.

 

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi