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Dall'archivio:

Abbiategrasso e centro commerciale, due riflessioni di Pier Strazzeri e di Brunella Agnelli

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ABBIATEGRASSO – Continua inevitabilmente a tenere banco la discussione sul progetto del nuovo polo commerciale tra viale Giotto e l’area a ridosso dell’Annunciata.

Fioccano commenti e prese di posizione, mentre questa sera è fissata la conferenza stampa congiunta delle opposizioni e del consigliere Giuseppe Serra.

Una variante sul tema, per così dire, la lancia su Facebook uno degli esercenti abbiatensi più noti, ossia il contitolare del bar Castello Pier Strazzeri.

 ‘Quando vogliamo cambiare argomento io sarei pronto a disquisire di affitti e plateatici. Più del 70% degli esercizi commerciali non sono di proprietà ma pagano fior di affitti a prezzi che non hanno ne logica ne controllo Poi torniamo al centro commerciale…Perché è un po’ troppo semplice dire che il nuovo Centro Commerciale farà morire i negozi della città. In effetti siamo già agonizzanti senza quel centroSiamo circondati da locali chiusi da anni, impolverati e sporchi’.

Una riflessione lanciata sul gruppo Abbiategrassonline che sta già generando una ridda di commenti.

Continua dal canto suo a palesare la sua ferma contrarietà al progetto Brunella Agnelli, segretario della Confcommercio cittadina, che si dedica ad una analisi sul carattere autorizzativo del provvedimento, ventilando un iter autorizzativo peraltro non nuovo e già sperimentato in Comuni vicini, si pensi ad Arluno ed all’area commerciale inaugurata alcuni anni fa alla periferia del paese poco distante dal casello autostradale dell’A4.

‘Nel piano’, sostiene Brunella Agnelli,  ‘si fa riferimento in modo esclusivo a medie distribuzioni. L’iter autorizzativo della media e della grande distribuzione è sostanzialmente molto diverso. Sommariamente, la media distribuzione è soggetta alla mera concessione comunale, previa inclusione nel PGT. La grande, invece, deve essere sottoposta ad una procedura valutativa regionale che ha il compito di misurarne la sostenibilità ambientale, viabilistica, urbanistica, occupazionale, etc..


Il vaglio è effettuato coinvolgendo anche i COMUNI CONTERMINI e le associazioni datoriali e dei consumatori più rappresentative a livello nazionale. In sede di perequazione territoriale sono determinate le misure compensative e gli oneri di urbanizzazione destinati ai comuni contermini (60%) e alla componente commerciale per limitare l’impatto negativo dell’insediamento.
Un immobile con superficie commerciale di 15000mq è grande distribuzione. Un agglomerato di medie distribuzioni con una superficie commerciale complessiva di 15000mq è, per Regione, grande distribuzione.

on è grande distribuzione, però, l’insieme delle attività di servizio che si affacciano su vie e piazze pubbliche. Guarda caso il progetto prevede una nuova strada pubblica su cui si affacceranno 13 medie strutture di vendita.
Questo assoggetterebbe il progetto alla mera valutazione di Giunta senza passare da Regione, senza il coinvolgimento dei comuni confinanti e dei soggetti più coinvolti.

Se così fosse sarebbe una grande schifezza!!’, conclude la Agnelli.

Niente da aggiungere, sarà un’estate parecchio calda ad Abbiategrasso..

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