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Abbiategrasso e area commerciale: nascerà un Comitato Civico, proposta l’indizione di un referendum consultivo

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ABBIATEGRASSO – Dopo quello di Alberto Fossati, nella serata di dibattito sul parco commerciale è stata la volta di Andrea Zattoni, commerciante attivo nel centro storico.

‘Tempo fa’, ha detto Zattoni,  ‘ho effettuato un sondaggio tra i commercianti del centro, per chiedere quali fossero le priorità. Un tema che è emerso chiaramente è quello dei parcheggi. In centro storico abbiamo 400 partite Iva, circa 213 negozi e 187 professionisti. Il centro commerciale di Arese, tanto per fare un esempio, ha 225 negozi. Il centro è valore aggiunto della città, da valorizzare e preservare. Se calcoliamo 2.5 addetti per ogni partita Iva, addetti e posti di lavoro raggiungono le 1000 unità: la prima azienda della città”.

La serata è proseguita con una panoramica sui principali monumenti architettonici della città, da Santa Maria Nuova a San Bernardino sino al castello Visconteo.

Francesca Berlinzani ha preso la parola come ‘semplice cittadina, abitante qui e madre di due figlie. La ragione della mia presenza è che, parlando con un amico, si rifletteva sull’opportunità di pensare a un percorso condiviso dai cittadini interessati a questo tema, con l’obiettivo di costruire un Comitato civico, aperto a tutti. Credo sia possibile farlo anche se si hanno idee diverse, nel mentre è già nato un gruppo Wapp a cui hanno già aderito 100 persone. Avvieremo dei tavoli su aspetti legali, viabilistici, uno dedicato agli aspetto socio culturali. Sono qui per chiedere a tutti voi di partecipare’.

A questo punto è toccato agli interventi del pubblico. Il primo è stato Gianluigi Mussi, vicepresidente della Consulta Giovani, ‘qui come semplice cittadino: vorrei proporre un referendum consultivo comunale sui piani ATS 2 e Bcs. E’ un piano che inciderà sui prossimi decenni, quindi l’obiettivo è favorire la partecipazione popolare e contrastare l’astensionismo, oltre al disinteresse verso la cosa pubblica. Come indicato nello Statuto del Comune, 1500 cittadini- di almeno 16 anni- possono avanzare la richiesta di referendum, oppure due terzi del Consiglio comunale. Per essere valido, al referendum deve partecipare un terzo degli aventi diritto al voto: si parla di 8mila persone. Chiedo alla città e alla politica un atto di coraggio’, ha concluso Mussi.

E’ poi toccato a Paolo Bellati del Folletto. ‘E’ un po’ difficile parlare in questo spazio, penso debba cambiare la modalità di opporsi a questi progetti.  Quello che sta succedendo è frutto di scelte politiche o imprenditoriali, di scelte speculative. Serve un protagonismo che nasce dal basso, serve la parola dei cittadini che hanno coscienza del luogo. Il territorio è già stato martoriato, e le lotte vanno connesse. Il territorio sta subendo una devastazione. Serve un’idea diversa di futuro. Non ci sarà la politica a salvarci. Mi auguro di ritrovarci in altri luoghi e di condividere le battaglie’.

A seguire l’intervento del circolo cittadino di Legambiente. ‘Siamo nati circa 10 anni fa, studiamo le carte e cerchiamo di capire i problemi. Abbiamo capito quanto un Pgt governi le sorti di una città che riteniamo governata da pochi. Serve una mobilitazione di tutti, la battaglia si vince sulle piazze e col passaparola. Qualche numero e alcuni dati: parliamo delle aree S2 e BCS, divenute commerciali nel 2005. La previsione urbanistica su cui si basa questo piano ha 20 anni di età. Abbiategrasso ha perso circa 8 ettari di area agricola l’anno dal 2007. I due ambiti di cui parliamo cancellerebbero 26 ettari di terreno verde, come tutto il centro storico cittadino, da cui vanno esclusi 8 ettari di verde che sarebbero realizzati dall’operatore. Ci sono anche 19mila metri di aree parcheggio. Noi chiediamo di respingere queste proposte e di varare un Pgt che cancelli le aree edificabili. In bocca al lupo anche al Comitato che sta per formarsi’.

Ha preso la parola anche l’ex sindaco Gigi Arrara. ‘Sono qui come semplice cittadino, e vorrei chiedere al sindaco Nai perché vuole questo insediamento commerciale. La mia giunta aveva avviato un percorso orientato a dire NO, ragion per cui siamo stati citati in giudizio da S2 per 2 milioni di euro, invece la società è stata condannata a pagare 187mila euro di spese legali. Il nostro Pgt era ben diverso da quello attuale, questa è la verità. Noi facemmo una variante al documento Albetti (risalente al 2011) perché i tempi erano cambiati; prima si puntava a toccare i 40mila residenti, 8mila in più degli attuali. Il Pgt 2011 prevedeva anche l’edificazione di un’area commerciale sull’area Mivar, è bene non dimenticarlo. Noi riducemmo del 40% gli insediamenti abitativi e del 70% gli altri ambiti. Pensare ad un centro commerciale in città 25-30 anni fa poteva avere un senso, oggi decisamente no. Non è solo un problema ecologico, ma di buon senso. Queste sproporzioni vanno eliminate’.

 

 

 

 

 

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