ABBIATEGRASSO – Non abbiamo ricordi di Tino Arrigoni, che conoscemmo attorno al 2007 quando si candidò con Forza Italia a sostegno di Roberto Albetti, venendo eletto come consigliere comunale di maggioranza, senza un suo sorriso. Sorriso spezzato a soli 68 anni, quelli vissuti da Tino prima della sua morte, avvenuta nelle ore scorse.
Questo uomo tutt’altro che ingombrante, minuto e provato da una malattia insidiosa rara e che combatteva da anni con uno straordinario coraggio, aveva il dono di una contagiosa allegria, unita all’ottimismo tipico di chi sceglie la strada dell’imprenditoria.
In rete, dove tutto rimane, abbiamo pescato un bel pezzo di Enrica Galeazzi scritto per l’Eco, a ricordo della presentazione del libro che Tino scrisse sulla sua condizione di paziente.
“Roberto Arrigoni, abbiatense, imprenditore nel settore della strumentazione per analisi cliniche che lo ha scritto in veste di “paziente”. Un paziente speciale in tutti i sensi, a cominciare quando 6 anni fa ha scoperto di avere una malattia rara, il mieloma, che ha voluto conoscere il più possibile, iniziando anche a interagire con i medici”.
Il mieloma si è combattuto con la chemioterapia sino al 1999, poi sopraggiunsero nuove tecniche e metodi di cura. Tino Arrigoni aveva fatto parte di quella Seconda Repubblica politica, ormai superata e per certi versi sepolta, quella in cui molti professionisti ed imprenditori liberali e popolari, come lui, avevano scelto la via dell’impegno sotto le insegne di Forza Italia. Una stagione di grandi slanci, non sempre di grandi risultati.
Ma di cui restano comunque le tracce e i semi di una presenza, come per lo stesso Tino, che ha passato il testimone politico alla figlia Sara, eletta nel 2017 in Consiglio con Abbiategrasso Merita.
Domenica 6 gennaio, alle 19, nella basilica di Santa Maria verrà recitato il Santo Rosario in memoria di Tino Arrigoni, mentre le esequie funebri si terranno alle 15 di lunedì 7, sempre in Santa Maria.
F.P.
