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Dall'archivio:

Abbiategrasso dice addio a Silvano Andreoni, cuore socialista che sapeva ‘fare il bar’

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ABBIATEGRASSO – Chi è di Abbiategrasso e dintorni di sicuro ha conosciuto e frequentato il signor Silvano del Bik. Facciamo le condoglianze a Fabio e alla sua famiglia. Buon Viaggio Signor Silvano.

Silvano Andreoni non era solo un barista, di quelli veri ed autentici. Silvano Andreoni aveva un dono riservato ad una ristretta schiera di eletti: sapeva ‘fare il bar’.

Fare il bar è un’arte di incommensurabile importanza, che non s’impara né si insegna. Si apprende. Come, esattamente, non è dato sapere.

Noi, che nei bar abbiamo passato più tempo che a casa, e speriamo di poterlo fare ancora per molti anni ancora, sappiamo che (tant par ristà a Biegrass) ‘fare il bar’ significa guardare movenze, gesti e arte di persone come Bicio Rizzi, Pietro Torti, Pier Strazzeri. Tutta gente la cui manualità dovrebbe essere assicurata per diversi milioni ai Lloyd’s di Londra.

Ecco, per un numero di anni che personalmente non conosciamo ma immaginiamno tendente ad infinito Silvano Andreoni è rimasto assiso sul trono del bancone (da dietro, che è cosa ben diversa dallo stare o essere davanti..) del Bik Cafè, uno dei bar più conosciuti di Abbiategrasso.

Noi lo ricordiamo, inappuntabile, con una giacca elegante e sempre curata, una professionalità impeccabile, caffè cappuccio bianco birra Spritz Campari, tutto perfetto, a regola d’arte e in sincronia.

Al Bik ci è capitato, una mattina molto presto (orario proibitivo per i giornalisti, tranne il Perozzi in cerca di compagnia e zingarate in Amici Miei), di vedere il sciur Andreoni servire Sambuca e grappa ingollate in un amen da astanti assidui, insema al cafè. Mica male, mica pizza e fichi..

Alla passione per un lavoro che in realtà è una missione, dacché le ore non si contano dacché sono praticamente senza fine, Silvano Andreoni aveva unito quella per la politica: fu infatti orgoglioso militante e candidato nelle file del Partito Socialista Italiano. Di cui resta traccia nelle condoglianze dell’Amministrazione comunale:

Se n’è andato l’ex consigliere e assessore comunale Silvano Andreoni, figura di spicco e punto di riferimento in città sia per l’attività lavorativa come titolare del bar in piazza Vittorio Veneto, sia per l’impegno in politica e nell’attività amministrativa. Durante le giunte Agosti, ricoprì le cariche prima di consigliere comunale e poi di assessore dal 1993 al 1994; fu poi rieletto consigliere anche nella seguente legislatura. Negli stessi anni coprì anche la carica di segretario del Psi. L’amministrazione comunale esprime il più sentito cordoglio ai famigliari

Il Bik rimane e rimarrà ancora lì per molti anni, grazie a Fabio e a chi ha raccolto la sua eredità. Il Bik, che per noi era ed è quello dove si serviva il gelato della Carpigiani: bunisim.

Il Bik, grande bar, ora e sempre. Tanto che noi, gente da bar, non dimenticheremo mai gente come  Silvano Andreoni. E lo ricordiamo (oltre che con le parole iniziali e la  foto di Max Ilardi, che ringraziamo) con un pensiero che riassume esattamente il nostro pensiero. In alto i calici, signor Silvano.

F.P.

Silvano Andreoni (foto di Max Ilardi)

“Si potrebbe arrivare a dire che l’Occidente stesso, per come lo conosciamo, è nato nei bar, intorno a tavolini con sopra un bicchiere di vino, oppure di whisky, o una tazza o tazzina di tè e di caffè, negli orari più diurni. In un certo senso è quello che fa il saggio A Rich Brew: How Cafés Created Modern Jewish Culture di Shachar Pinsker, un professore ed esperto di cultura ebraica della University of Michigan, un testo del 2018 molto ben recensito e vincitore di diversi premi. Pinsker riconduce ai bar non soltanto la “moderna cultura ebraica” del titolo, ma la nascita delle democrazie europee. «La democrazia non fu costruita nelle strade», ha scritto Adam Gopnik commentando il libro sul New Yorker, «bensì tra i piattini»”.-

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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