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Abbiategrasso/Consiglio, seconda serata: ospedale, ennesima bagarre. Passa la mozione della maggioranza, minoranze ‘sull’Aventino’

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ABBIATEGRASSO – Il Consiglio comunale- dopo la sospensione di ieri- è ripreso questa sera, poco dopo le 20.45, con una inversione dell’ordine del giorno: primo punto la mozione sull’ospedale Cantù presentata da Cambiamo Abbiategrasso.

‘Proprio oggi abbiamo incontrato il direttore dell’Azienda Ospedaliera, dottor Adinolfi’, ha esordito Domenico Finiguerra, ‘perché siamo preoccupati per l’impoverimento del nostro ospedale. Dopo raccolte firme e deliberazioni, il Consiglio Regionale ha dato un chiaro indirizzo politico per procedere al ripristino del Ps e alla messa in sicurezza del Cantù. Anche oggi, col dottor Odinolfi, è emerso che il voto in Regione vale in sostanza poco o nulla.  E allora forse servono gesti forti, come non concedere il patrocinio ad eventi in cui è presente Regione Lombardia, di non esporre la sua bandiera nei luoghi pubblici, invitando i Comuni dell’Abbiatense a fare lo stesso. Il dottor Odinolfi ha detto di non poter riaprire il Ps di notte sic et simpliciter, ma lo sappiamo: serve che vengano messe in atto quanto serve a farlo. E che il piano organizzativo aziendale vada in quella direzione. Quindi che si torni in Regione con un documento che permetta di invertire la rotta. Abbiategrasso non ci sta e vuole ciò che le spetta’.

Dopo Finiguerra è intervenuto il sindaco Cesare Nai, anche in veste di presidente della Consulta ospedaliera. ‘Dobbiamo partire da una delibera regionale che chiede alla Giunta di attivare le modalità per messa in sicurezza e riapertura serale del PS. Indirizzo ad oggi disatteso. Ci siamo mossi in sinergia con gli altri sindaci, ma anche dall’incontro di oggi col dottor Adinolfi siamo uscisti con un impasse. Tocca alla politica dare una risposta e un indirizzo. Credo che serva proseguire questa battaglia congiunta, mi pare tuttavia che non sia giusto compromettere i rapporti istituzionali con Regione Lombardia’.

Giuseppe Serra (Misto) ha voluto partire dal luglio 2009, quando aprì il nuovo Ps, ‘e si parlava di servizi moderni ed innovativi. L’allora sindaco Albetti disse che il nuovo Ps era la dimostrazione che si risponde alle polemiche con i fatti. Non entro nei tecnicismi anche se io lavoro dentro l’ospedale: in 15 anni Abbiategrasso non ha creato leader politici capaci di andare in Regione o in altre istituzioni sovracomunali. Perché il voto del Pirellone è rimasto inascoltato?’.

Donatella Magnoni (Lega) ha ribadito ‘di condividere la difesa dell’ospedale ma non i metodi proposti. Dobbiamo continuare nel dialogo con la Regione, ecco perché propongo all’aula una nuova mozione cella nostra maggioranza’. 

Lele Granziero (Pd) ha dichiarato che ‘il punto è politico. E’ il momento di fare pressioni sull’assessore Gallera, che ha sempre detto chiaramente come la pensa. Cambiamo Abbiategrasso propone scelte più radicali. Ma quello che resta è la necessità di azioni, ripeto, politiche’.

Flavio Lovati ha rilevato che ‘c’è una Consulta sull’ospedale, noi siamo una lista civica e vorremmo venire in Consiglio per votare documenti utili: vorremo scelte scaturite dall’organismo cui mi riferivo in apertura’.

Luigi Tarantola ha palesato il suo imbarazzo, ‘la giunta non va invitata, va impegnata’, gli ha fatto eco Graziella Cameroni (Pd) invitando ‘ad andare oltre l’appartenenza di partito e la casacca’. Critiche analoghe quelle mosse dall’esponente dei 5 Stelle Maurizio Denari.

Il sindaco Nai è intervenuto nuovamente per precisare che ‘qualche risultato positivo la Consulta l’ha ottenuto. Detto questo, se anche in Regione governasse il Pd certi aspetti della mozione di Cambiamo non li avrei condivisi. Più che un gol a porta vuota qui c’è da recuperare uno svantaggio; siamo arrivati ed il Ps era già chiuso. Ora dobbiamo fare pressioni su Regione Lombardia, se poi anche a Roma il Governo ci volesse aiutare ci farebbe piacere. Dopodiché, ripeto, certi toni barricaderi personalmente non li condivido’.

Successivamente Flavio Lovati ha chiesto di ritirare entrambe le mozioni, quella di Finiguerra e quella del centrodestra, mentre Michele Pusterla ha proposto di arrivare a un documento condiviso da tutte le forze consiliari. Emy Dell’Acqua ha ribadito la necessità di un forte intervento politico.

Verso la chiusura, Domenico Finiguerra è tornato ‘sul valore simbolico delle scelte proposte. Noi chiediamo il rispetto dei nostri diritti, e la paura ce l’hanno solo i sudditi. Siamo arrivati a questa mozione non all’improvviso, ma perché molte persone hanno espresso malcontento per quanto sta accadendo. Esponenti di tutti i partiti sono venuti ad Abbiategrasso per difendere l’ospedale, siamo in presenza di un corto circuito democratico: vogliamo attirare l’attenzione. Ecco perché penso che le due mozioni sono molto diverse’, ha concluso.

Il consigliere Serra, a questo punto, si è alzato per non partecipare al voto.

Al momento del voto la mozione di Cambiamo Abbiategrasso è stata respinta, successivamente è stata illustrato il documento della maggioranza di centrodestra, illustrato da Donatella Magnoni, nel quale si impegna il sindaco ‘a sollecitare la giunta regionale a dare seguito a quanto votato dal Consiglio, per garantire la sicurezza dei pazienti con personale adeguato’.

Documento che Finiguerra ha definito sterile, e in generale tutte le opposizioni hanno ritenuto debole la contro mozione.

Dalla discussione è emersa la proposta emendata, che Finiguerra ha definito ‘surreale’, col sindaco Nai che ha ribadito ‘ di voler sollecitare la Giunta a dare seguito al voto del Consiglio e di spiegare le ragioni di quanto accaduto sino ad ora’. Una sorta di rafforzativo, nelle parole del primo cittadino. 

Alla fine la mozione è stata ulteriormente ‘emendata’, con Cambiamo Abbiategrasso che ha ritenuto di non partecipare al voto al pari delle altre forze di opposizione.

La mozione così emendata è stata quindi votata dalla maggioranza, prima che il consigliere Magnoni lamentasse che ‘le opposizioni continuano a deriderci’.

Ore 23.28…..

 

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