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Abbiategrasso: bruscitt, polenta, amici e politica. La ‘versione’ di Marco Scotti

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ABBIATEGRASSO – Le metafore sportive e calcistiche calzano benissimo con la vita di tutti i giorni. Con le vicende umane e politiche. Tempo fa definimmo, forse sbrigativamente, il noto imprenditore abbiatense Marco Scotti, 68 anni, un passato da amministratore ed assessore dentro quella storia gloriosa e liquidata con troppa fretta che risponde al nome di Partito Socialista Italiano, un presente da osservatore disincantato ma sempre interessato alla vita cittadina, protagonista della rinascita dell’Albergo Italia (oggi il primo 4 stelle nella storia cittadina), una sorta di Diego Maradona rispetto ai mestieranti oscuri che affollano la politica cittadina.

Eccesso lessicale, forse. Scotti è fuori dalla politica attiva da quasi 30 anni, ma ovviamente non l’ha mai abbandonata. Ha sempre guardato con occhio attento e critico a quanto accade, combattendo di recente per la riapertura notturna del Pronto Soccorso e in genere per l’ospedale di Bià.

La chiacchierata fatta ieri con lui, tra piatti fumanti di bruscitt, polenta, spumante dell’Oltrepo, galline starnazzanti, i suoi amici che puntualmente si trovano ospiti a casa sua per il classico aperitivo, è tuttavia illuminante. Da un lato è un cahier des doleances di quanto affligge oggi Abbiategrasso, ma dall’altro lato c’è anche una potenziale piattaforma politica e programmatica per le forze politiche.

Certo, bisogna saper ascoltare. E capire quello che dice, o si dice.. Nel frattempo, nella speranza che qualcuno capisca, buona lettura..

D. Marco, tu hai sempre inteso la politica come amicizia. Quando nascono questi aperitivi domenicali?

 Da molti anni, ma la politica non c’entra. E’ un modo per condividere, scambio di idee, ogni tanto qualche politico passa, ma è una occasione per stare accanto alla griglia..

Cosa ti manca, della politica che non c’è più?

Mi manca la carenza di professionalità e il pressapochismo. Non voglio fare il giudice, ma si capisce che senza processo di selezione naturale- che era tipico dei vecchi partiti- i risultati sono questi. Sconfortanti. Nella vita la selezione si dovrebbe fare sempre. C’è però sempre qualcuno che ha più sensibilità sociale verso gli altri.

E tu ce l’hai ancora? Come quando a 20 anni indossavi l’eskimo ed eri nel Movimento Studentesco?

A 20 anni ero molto sognatore, noi pensavamo di cambiare il mondo.

Ma la tua generazione ha vinto o ha perso?

Mah.. Abbiamo anzitutto fatto uscire una classe dirigente, sono state aperte le Università, un tempo chiuse e classiste. Abbiamo ampliato il bacino di partecipazione. 

Però è importante anche riconoscere talento e merito, nelle persone

Certamente. Nella mia vita di imprenditore lo faccio ogni giorno, non è una scelta politica. Io riesco a parlare con tutti, magari con un nazista no, oppure con chi mi dice che il Venezuala è un modello. Ma quale modello? Io in Venezuela ci sono stato, e la situazione è terribile. Cerco di far cambiare loro idea.

Ma come sta Abbiategrasso?

Malissimo. Eravamo una città ricchissima. Quando eravamo 27mila c’erano 11mila posti di lavoro, in settori diversissimi. C’era una realtà anche bancaria diversa: io fui l’unico ad alzarmi in piedi e votare contro il suo ‘scioglimento’, allora c’era una classe imprenditoriale che poteva opporsi alla fine della Banca Popolare di Abbiategrasso.

E oggi cosa resta?

Aree marginali. Una striscia di professionalità residua in campo meccanico. Il mondo è cambiato e la politica non ha saputo leggere i cambiamenti. Il Comune NON crea posti di lavoro, però può rendere appetibile il territorio.

E le ultime Amministrazioni lo hanno fatto?

No. Forse riusciremo a fare una strada per Malpensa, però non ha accettato di fare la battaglia per la metropolitana che poteva arrivare anni fa, ha perso servizi incredibili nel terziario, da Pretura a ufficio imposte all’ospedale. 

Però la giunta Ceretti, forse l’ultima, spese decine di miliardi di lire..

Non lo so, ne spendevamo anche noi. Mancano infrastrutture extracomunali. Il Comune deve promuovere azioni volte ad attirare imprese: un’azienda deve fare un piano finanziario, un Comune deve fare un piano volto all’attrazione di forze sane e fresche.

Una cosa che la giunta Nai non ha fatto in questi primi due anni e che non ha fatto..

Non ha fatto questo progetto di riqualificazione territoriale. Sulla strada ha fatto una buona battaglia, sull’ospedale sta forse cominciando a svegliarsi, ma ad Abbiategrasso non si vede una gru. Se c’è titubanza, poi mancano le scelte.

Boffalora è riuscita ad intercettare la Vetropack: 200 milioni di investimento e più di 100 posti di lavoro..

E queste sono le cose da fare.. Vetropack era venuta anche qua, assieme ad altre aziende importanti. Ma se tu non crei collegamenti, opportunità.. Serve una scuola politica ma non solo.

Ti piacerebbe allevare dei giovani da inserire in politica?

Non so se ho le doti per essere un maestro di quel genere.. Ma il discorso è semplice: devi innescare il volano per valorizzare la città dove vivi. Penso al Suap: dovremmo prendere una persona che si metta  a disposizione di chi vuole aprire negozi, attività, imprese. Serve una persona capace di superare le barriere burocratiche, invece chi vuole aprire riceve un plico di documenti da firmare. Il vero problema è creare lavoro: servono reti aperte, parlare con la politica a più alto livello. Se un’azienda vuole delocalizzare e venire qui possiamo farle pagare meno tasse, concedere sgravi, agevolazioni. 

Perché oggi non si riescono a fare cose del genere?

Non lo so. Nessuno mi ha chiamato, coinvolto, interpellato.

La presunzione di poter fare da soli, in politica, è un grave difetto

Beh, certo. Guarda, uno come me vede chi corre più forte e cerca di capire perché, per diventare come lui. Altri invece cercano solo di ostacolare la sua corsa.ù

Cosa sognavi a 20 anni?

Eh.. Sognavo cose irrealizzabili..

E oggi,a  68 anni?

La realizzazione dei miei figli e della famiglia

Quanto è stata importante tua moglie?

Tantissimo. E’ stata determinante. Quando la mattina esci di casa e sai che c’è una donna che garantisce la tenuta del focolare, la crescita dei tuoi figli, allora sei una persona molto fortunata. Come una persona che gode di salute. Salute, fortuna e famiglia sono probabilmente i tre fattori determinanti nella vita di un uomo.

Si può essere, come te, uomini di successo (e ricchi, diciamolo) e contemporaneamente persone di sinistra?

Certo, quando i miei figli mi chiedono cosa significa essere di sinistra io rispondo così: se sto bene, in salute e nel portafoglio, quando esco dal cancello di casa mi chiedo come fare stare meglio anche le persone che incontro. Il mio benessere, da solo, non basta. Questo è l’essere una persona di sinistra.

E tu come ci stavi, nel Partito Socialista?

Bene, ma sono sempre stato un indipendente.

Quindi essere ricchi e di sinistra si può..

Certo..

Usciamo dalla casa di Marco Scotti. E ci viene in mente come Massimo Fini, il grande Massimo Fini, definiva lo spirito del ‘vero socialismo’: coniugare libertà e giustizia sociale..

Fabrizio Provera

 

 

 

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