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AAA bibliotecari cercansi a Milano. 11 posti.. e 2mila candidati

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MILANO – Ieri si è svolta la prova preselettiva per un concorso pubblico del Comune di Milano. La sede prescelta, il Palalido Allianz Cloud, con ingresso da piazza Stuparich. Due turni per un questionario a risposta multipla, quaranta domande in 40 minuti. Due turni divisi per cognome per i duemila che si sono iscritti a questo posto ambito posto.

Uno scorcio di umanità incredibile, con tante storie diverse.  C’è chi ha preso un volo da Palermo all’alba, per poterci essere, e che riparte in serata. Che racconta come questa sia una vera opportunità, non come il parassitismo clientelare che caratterizza una Regione a Statuto Speciale come la Sicilia. Dove sta per svolgersi un concorso per portaborse per il quale è previsto un compenso di 5.000 euro al mese, ma al quale è inutile partecipare.

Ci sono tanti universitari fuori sede; tantissimi giovani, una media incredibile. E tanti habituè, che sanno già come si svilupperà il test perché ne hanno svolto un altro il giorno prima, o il mese prima. Tanti arrivano dalla scuola; alcuni sono precari. Uno ha appena perso il lavoro dopo anni; un’altra è stata portata dal marito perché fatica a camminare, e dieci anni fa aveva passato un’altra prova preselettiva senza neanche troppi sforzi, ma si rende consto che ora i tempi sono cambiati e, di conseguenza, i test saranno più impegnativi.

E’ Manpower a occuparsi dell’organizzazione del test: un questionario a risposta multipla e un foglio delle risposte, con un puntino da annerire tra tre in corrispondenza del numero della domanda del questionario. Un punto se sarà esatta, -0,41 punti se invece è sbagliata. Conviene, nel dubbio, non rispondere. Uno scorcio incredibile, un silenzio meditativo, profondo, impegnato, per sfruttare al meglio quaranta minuti che scivolano via in un soffio.

Il 4 Ottobre i 200 con il punteggio migliore potranno buttarsi sui libri per preparare la prova scritta del 16 Ottobre. Per gli altri, la certezza di averci provato davvero ad armi pari. Una grande, bellissima tenzone.

Irene Brin

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