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A te che odi chi indossa una divisa.. Dico solo che ti stai sbagliando- di Andrea Pasini

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

A te che provi un sentimento immotivato di odio e di ribrezzo verso chi indossa una divisa. A te che quando vedi una donna o un uomo in divisa pensi che rappresentino il male più assoluto, quella parte dello Stato malsana, una massa di corrotti, falsi e criminali. A te che durante le manifestazioni vi partecipi apposta per offendere e arrivando anche a sfogare quella rabbia immotivata che ti porta addirittura a picchiare quegli uomini e quelle donne in divisa che sono lì per difendere e proteggere anche te. Proprio  a te deve arrivare questo mio messaggio. Proprio a te che provi tutti questi sentimenti negativi verso poliziotti, carabinieri, finanzieri e tutti coloro che con orgoglio vestono un pezzo del nostro Stato devi sapere che anche loro sono uomini e donne proprio come te. Con un nome e un cognome. Con un vissuto, un respiro e un’anima. Con un cuore e con un cammino. Con una moglie o una compagna, con un marito o un compagno. Con dei figli. E con degli amici. Quelli sono essere umani come te ma a differenza tua loro indossano quella divisa ed hanno giurato fedeltà’ al nostro Stato prima di indossarla. Hanno giurato di difendere i più deboli. Hanno giurato di combattere il malaffare e le angherie. Per cui proprio a te dico che devi Imparare il rispetto e dovresti cercare poi di trasmetterlo ai tuoi affetti più cari. Proprio tu dovresti imparare in prima persona e poi insegnare ai tuoi figli, ai tuoi fratelli o ai tuoi amici il rispetto e l’amore verso gli altri e sopratutto verso chi tutti i giorni rischia la priorità vita per difendere anche la tua: le Forze dell’Ordine. Proprio a te dico di dimenticare quel sentimento malsano dell’odio che ti porta a vivere con il rancore e la rabbia contro tanti e sopratutto verso chi lavora tutti i giorni per difendere anche la tua libertà. A te che semini l’odio verso quegli angeli in divisa e che lo urli con cattiveria, che provi un sentimento negativo verso chiunque indossi una divisa arrivando anche ad augurare la morte agli uomini delle forze dell’ordine, con un ardore e una cattiveria che provoca prima che sdegno un brivido nella schiena, vorrei che capissi che questi servitori dello Stato rischiano tutti i giorni la loro vita per difendere anche la tua per un misero stipendio che a malapena basta per poter sopravvivere e far sopravvive le loro famiglie dignitosamente. Ma lo fanno perché ci credono e credono in dei valori sani come la giustizia, il rispetto delle regole e la solidarietà verso chi è più debole.

Vorrei ricordati che proprio quelle persone che tu tanto odi costantemente si trasformano spesso in scudi umani, proprio per evitare che gente come te, imbruttita dall’odio ideologico, possa cagionare danni a chi la pensa in maniera diversa. Loro vivono  una vita fatta di rinunce e sacrifici che investe anche tutti i loro cari semplicemente perché hanno deciso di dedicare la loro vita per aiutare gli altri e difendere la libertà e la legge.

Loro pranzano o cenano quando non hanno fame e dormono  quando non hanno sonno. Conducono una vita precaria pure quando sono a casa, perché basta una chiamata notturna, per farli scattare dal letto, fargli indossare una divisa e lasciare la propria moglie o la propria madre o il e proprio compagno o padre su un divano con l’angoscia nel cuore e la terribile paura di non rivederli più tornare a casa.

Quante feste e compleanni che questi eroi in divisa devono saltare o che devono far passare in solitudine alle proprie famiglie e ai proprio affetti più cari. Perché loro per quel grande spirito di abnegazione non abbandonano mai il loro lavoro. E quando durante le feste tu che odi chi indossa una divisa sei a casa a festeggiare Godendoti i tuoi famigliari loro sono in mezzo alla strada al freddo o al caldo a controllare per garantire anche a te sicurezza. Mentre le loro famiglie festeggiano senza un loro caro vicino e vivono quei giorni tra mille preoccupazioni. Pensa che tu puoi fare progetti o programmi con la tua famiglia nella tua vita ed invece le loro famiglie no! Non possono fare ne programmi ne progetti perché  vivono sempre nella provvisorietà.

Pensa ad un marito o ad una moglie che vede tornare il suo uomo o la sua donna a casa stanco e non gli può chiedere nulla, anche perché nulla può dirgli o dirle e che comunque cerca lo stesso con amore di alleviarle la stanchezza e le mille preoccupazioni dopo una giornata di servizio.

Pensa a quanto un figlio a vent’anni parte per arruolarsi e da madre e da padre convivi con una paura pazzesca, con l’angoscia che gente come te possa toglierti il bene più prezioso e non ti resta altro che benedirlo ogni minuto della tua giornata come una sorta di antidoto che ti aiuta a vivere.

La loro è una missione, vissuta con spirito di sacrificio per prevenire il male per un innato senso di protezione e non certamente per un misero stipendio.

Vedi caro Te, esiste una parola che muove tutto nella vita, ed è il rispetto, quell’atteggiamento che favorisce le relazioni interpersonali, indispensabile per una convivenza evoluta. Il rispetto verso gli uomini, le istituzioni, gli oggetti, gli animali, la vita, la libertà, le diversità, le idee, i pensieri, i ruoli.

Il rispetto, sì, il rispetto, quel sentimento nobile del vivere civile, che distingue l’uomo in quanto tale, quindi inviolabile nella sua sacralità. Anni e anni, o meglio secoli, per affermare un principio, che adesso rischia di essere soffocato dall’odio, dall’insofferenza, dall’istigazione, dalla violenza verbale che si trasforma in fisica.

Viviamo purtroppo grazie alle persone come te in una Società malata che respira aria malsana, si nutre di veleno e beve l’amaro calice della ripugnanza verso l’altro, che offende e umilia, che oltrepassa finanche campi inviolabili nella loro intimità, che distrugge fiducia e affetti, che non individua i veri colpevoli e scarica odio e frustrazione verso tutto e tutti.

Impara  il rispetto per chi veste con orgoglio una divisa , perché là dentro ci sono uomini e donne con un nome e cognome, con un vissuto, un respiro, un’anima, cuore, un cammino e poi, se ne sarai capace, insegnalo ai tuoi cari, insegna loro il rispetto e l’amore verso gli altri e non l’odio e la vendetta.

Sarebbe semplice ricambiare con le stesse parole d’odio le tue parole, ma saremmo esattamente come te e noi non lo vogliamo essere perché altrimenti dove sarebbe la differenza? Io e le persone per bene come le Forze dell’Ordine siamo altra cosa. E siamo orgogliosi di essere diversi da te.
Ma viviamo sempre augurandoci che anche tu possa un giorno cambiare e vivere senza odio ne rancore verso chi per te prova solo rispetto.

Andrea Pasini – Trezzano Sul Naviglio

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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