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Dall'archivio:

A spasso per voi di Federica Goi. Tu y Todos: Ernesto “Che” Guevara, oltre il mito (POP)olare.

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MILANO – Il viso barbuto e orgoglioso di Ernesto Guevara è sicuramente uno dei più riconoscibili dei nostri tempi. I ritratti del “Che” campeggiano da anni su riviste, poster fino anche su capi di abbigliamento che potreste trovare sia in una boutique d’alta moda che in un mercatino dell’usato. Il suo volto è stato riprodotto in maniera seriale, quasi appartenesse ad una delle pop-star amate da Andy Warhol. Sebbene tutti sappiano riconoscere il viso del Che, quanti potrebbero dire veramente chi era e perché lo si può definire a pieno titolo una figura chiave del secolo scorso?


Proprio a questo interrogativo vuole rispondere la mostra “Che Guevara Tú y Todos”. Questa esposizione ha infatti l’ambizione di restituire alla figura di Guevara una dimensione umana e storica, che ci porti a riscoprire il valore delle azioni e dei pensieri dell’uomo, il suo impegno costante ed incessante per la difesa e l’affermazione dei diritti civili nel mondo, lontano dall’immagine sbiadita di icona pop che la sua figura ha assunto col tempo.
Il visitatore si troverà di fronte ad un percorso che si interseca su tre livelli di narrazione: il livello biografico, che ci accompagnerà lungo la storia di Ernesto Guevara dalla sua infanzia e formazione,passando per l’incontro con Fidel Castro negli anni 50’ in Messico, proseguendo poi con la vita del Che dopo gli anni della rivoluzione cubana, come uomo di governo e ambasciatore presso i principali governi mondiali.

Il secondo livello è quello più intimo, dove attraverso gli scritti personali del Che, le poesie e i discorsi traspaiono le sue riflessioni e i suoi tormenti non solo di rivoluzionario ma anche di uomo, padre e marito. Infine, l’ultimo livello col quale ci si potrà confrontare è quello del contesto storico politico: accanto allo snodarsi della vita di Che Guevara ci vengono mostrati come fossero titoli di giornale i principali fatti storici che vanno dal 1959 al 1967. Questi accadimenti non vogliono fungere da sola contestualizzazione temporale per la narrazione, ma bensì a farci capire quanto le idee di Guevara fossero effettivamente rivoluzionarie in anni di fermento.

È stato possibile realizzare questa mostra grazie ad un lavoro di più di due anni e al vaglio di più di duemila documenti tra fotografie, scritti, cartoline, video, discorsi radio e opere letterarie provenienti sia da fonti pubbliche che private, che sono rese liberamente fruibili ai visitatori attraverso un archivio di cassetti virtuali disposti su megaschermi.
Una volta lasciata questa mostra non si può che apprezzare lo sforzo fatto dai curatori per ridare meritato lustro alla storia e alle azioni di Che Guevara.

Coloro che non sono familiari col “mito” potranno conoscere e riconoscere il valore del pensiero dell’eroe della rivoluzione cubana, tutt’ora attuale, e comprendere perché Che Guevara venne consacrato come “modello di uomo senza tempo”, come lo ricordò Fidel Castro nel suo elogio funebre. Coloro che sono affezionati al Che da sempre invece, potranno forse sorridere guardando le foto del mitico viaggio nel Sud America in sella alla celeberrima “poderosa” o leggendo le poesie appassionate dedicate alla moglie e le lettere, dove Guevara si tormentava per non aver goduto appieno della sua vita personale a causa di un’esistenza dedicata alla lotta e alle sue convinzioni.

Sicuramente, questa mostra ha il pregio di far riscoprire il vero lascito di Che Guevara il “rivoluzionario”: proprio nella lettera di addio ai figli infatti il Che li esorta a “Sentirsi feriti nel profondo da qualunque ingiustizia venga commessa contro qualunque persona in qualunque parte del mondo”, come a voler insegnare che la “rivoluzione”, cardine del suo pensiero, non si fa solo con le armi, ma con l’atteggiamento quotidiano, reagendo di fronte alle ingiustizie. Parole queste,che ci riportano immediatamente alle polemiche dei tempi attuali, sebbene siano passati ben 50 anni da quando il Che le scrisse, ma che come tutti gli insegnamenti dei grandi uomini sono destinate a restare per sempre.

La mostra ha luogo Presso la Fabbrica del Vapore Via Giulio Cesare Procaccini a Milano, fino al 1°Aprile. Per ulteriori informazioni, consultare il sito http://www.mostracheguevara.it/.

 

Federica Goi

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