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Dall'archivio:

A spasso per voi. Conoscere Fernando Botero a Verona

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Fernando Botero si può senza dubbio ritenere uno degli artisti più controversi ed innovativi del nostro tempo. A tutti sarà capitato di incappare in una delle sue rappresentazioni pittoriche quasi buffe, animate da colori sgargianti e fiabeschi, che vedono raffiguranti oggetti dai volumi smisurati e donne e uomini dai corpi abbondanti, diverse da ogni altro stile artistico mai visto e lontane dai canoni estetici dell’arte.

Se anche in voi questi quadri suscitano curiosità e volete saperne di più sulla filosofia artistica di Botero –ammettiamolo senza vergogna, da profani, tutti ci chiediamo perché dipingeva le persone grasse – vi consiglio di volare a Verona fino al 22 Aprile per visitare la mostra “Botero”, che dopo il successo ottenuto a Roma nel 2017, fa tappa nella città scaligera all’AMO Arena Museo Opera a Palazzo Forti ed è parte di un progetto realizzato in collaborazione con l’artista stesso, per la celebrazione dei suoi 85 anni di età e per i suoi 50 anni di carriera.
Fernando Botero nasce a Medellìn in Colombia nel 1932 e si avvicina al mondo dell’arte molto presto, nel 1952 vince il secondo premio al IX Salone degli artisti colombiani, organizzato presso la Biblioteca Nazionale di Bogotà. Botero investirà il denaro del premio per un viaggio di studio in Europa che lo porterà a contatto con i principali capolavori dell’arte del vecchio continente.

Tuttavia, il percorso artistico del pittore colombiano sarà tutt’altro che classico, il che non lo renderà sempre amato dalla critica, che lo definirà più un illustratore o un fumettista che un pittore. Per converso invece, sarà proprio l’immediata riconoscibilità della sua cifra stilistica che lo consacrerà al grande pubblico.
Attraverso le dieci sezioni della mostra potremo avvicinarci al mondo di Botero attraverso ai temi a lui più cari, i quali hanno contribuito a renderlo uno tra i pittori più amati al mondo. Si parte dalla sezione degli Esordi, dove è evidente l’influenza della cultura precolombiana e messicana sull’artista, passando in seguito alle Versioni da antichi Maestri dove sono esposte alcune delle sue personalissime rielaborazioni di opere classiche famose come la “Fornarina” di Raffaello o Il Ritratto dei coniugi Arnolfini di van Eyck. Passiamo poi alle nature morte, che sono state tra le prime facenti parte della sua produzione, e dove il pittore esalta le linee morbide e curve donando ad ogni oggetto una sua personalità ed un tocco distintivo, che lo renderà immediatamente riconducibile alla mano di Botero. Approdiamo poi nel mondo variopinto del Circo dove l’artista ci fa entrare in un universo davvero magico fatto di personaggi fantastici che ci appaiono leggiadri nelle forme nonostante la rappresentazione volumetrica dei corpi. Nel pensiero di Botero è cardine anche il rapporto con il suo paese d’origine, visibile nell’uso dei colori vivi della Colombia nei suoi dipinti e rappresentato nelle sezioni Vita Latino Americana, la Corrida e la Politica.


Ulteriori sezioni interessanti sono la Religione dove Botero rafforza la sua idea di rappresentazione figurativa del quotidiano in tutte le sue forme, sino alle Sante. In questo penultimo passaggio il lavoro di Botero è volto al recupero della figura di alcune sante, la cui immagine non è più stata raffigurata dai tempi della Rivoluzione Francese: il pittore ne rielabora la forma, dipingendole come vezzose signore dell’alta società, pur mantenendone intatta la storia, intuibile nei particolari presenti nei quadri. Approdiamo infine nella sezione Nudi che rappresenta a pieno la filosofia artistica di Botero: la rappresentazione del corpo in tutto il suo volume e la sua voluttà. Per il pittore infatti il occorre determinare la fonte del piacere quando si guarda un quadro, e questa la si può trovare secondo lui “nell’esaltazione della vita che esprime la sensualità delle forme”. Pertanto la ricerca della pienezza del volume delle figure e della carnosità dei tratti si trasforma per Botero nel filtro che l’artista utilizza per vedere il mondo e restituirlo allo spettatore attraverso figure voluttuose e allo stesso tempo leggere come sospese nell’aria, mai caricaturiali o grottesche.
La mostra è visitabile in giornata tranquillamente, decidendo di viaggiare in macchina (Verona dispone di una serie di Silos molto ben organizzati ed economici nel centro città) o in treno da Milano. I biglietti per la retrospettiva sono disponibili sul sito http://www.ticketone.it/ 
Se la visiterete il prossimo weekend, sarà un’ottima occasione per fare un salto al salone internazionale di Vinitaly che si terrà come ogni anno nella città veneta. Avete deciso di vedere Botero e fermarvi a Verona per il weekend prendendo due piccioni con una fava? Saggia decisione! Preparatevi a gustare un Ripasso Valpolicella e a scoprire la città degli innamorati per eccellenza con noi settimana prossima.

 

TO BE CONTINUED

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