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Dall'archivio:

A spasso per voi. “A visual protest. The Art of Banksy” al MUDEC di Milano

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MAGENTA – Dopo una lunga attesa ecco finalmente sbarcata a Milano nel mese di novembre quella che si può definire senza dubbio la mostra-evento dell’inverno meneghino: quella dedicata al graffitaro più famoso del mondo il geniale Banksy. Non lo conoscete? Nessun problema, in realtà non lo conosce nessuno! Quello che ha reso famoso lo street artist,   oltre ai suoi lavori dall’altissimo impatto visivo, è sicuramente l’aura di mistero attorno alla sua identità, mai svelata. C’è chi dice sia un ragazzo di Bristol, diplomato in una rinomata scuola d’arte, chi pensa sia una collettività di artisti che agisca sotto un nome comune, chi ancora pensa sia una rockstar inglese.. Curiosi? Non vi resta che recarvi  al Museo delle Culture di Milano (MUDEC)  entro il 14 aprile prossimo ed entrare nel suo mondo! Noi ve ne diamo un’anteprima nelle righe sotto.

La retrospettiva dedicata a Banksy (ma non autorizzata dall’artista)  è composta di circa 80 opere tra cui stampe in edizione limitata provenienti da collezioni private, litografie, copertine di CD e fotografie che aiutano a comprendere le linee fondamentali della produzione dell’artista e del suo pensiero. Banksy  protesta, lotta, denuncia la società odierna e i suoi estremismi a partire dalla guerra fino al consumismo sfrenato non risparmiando lo stesso mercato dell’arte e nemmeno l’amata Royal Family britannica. La sua arte è l’arma più affilata per portare avanti la resistenza contro il nemico, attraverso rappresentazioni satiriche, dissacranti ma anche semplici e divertenti, la cui vera forza è quella di arrivare a tutti i livelli di pubblico, dal più colto critico d’arte fin anche ai bambini.

Nel mondo di Banksy tutto si sconvolge: le nonnine inglesi creano a maglia dei pullover inneggianti al punk, Winston Churchill porta una cresta verde, gli elicotteri da guerra sono infiocchettati come bomboniere, i poliziotti in assetto antisommossa hanno una simpatica faccia da emoticon, la mitica regina Vittoria è impegnata in un rapporto lesbo, i ratti, uno degli elementi più presenti nella produzione dell’artista perché considerati l’emblema dell’indesiderato, del fuorilegge per eccellenza diventano piccoli vandali che imbrattano i muri dipingendo cuori.

Lo scopo di questa mostra è quello oltre di far riflettere sul messaggio di Banksy è quello di volergli trovare una collocazione nella storia dell’arte.

Immergendosi nel suo mondo al MUDEC per un viaggio (purtroppo troppo breve!) non si può non concordare sul fatto che l’artista sia pienamente interprete degli ideali delle preoccupazioni del nostro tempo. La scelta di esprimersi attraverso i graffiti, che per l’artista sono la forma d’arte più evoluta e capace di suscitare meraviglia, sono sicuramente il mezzo più idoneo a diffondere i suoi messaggi. Nonostante il prezzo altino vale assolutamente la visita!

 

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