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Dall'archivio:

A spasso per voi ….a Marrakech

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Spero abbiate seguito i miei consigli di settimana scorsa e siate andati a letto presto, senza lasciarvi sedurre dall’incanto della notte marocchina,perché stiamo per affrontare la seconda giornata a Marrakech!
I luoghi che proporrei di visitare distano mezz’ora a piedi dalla piazza Jamaael Fna, quindi a seconda di dove avete scelto di alloggiare decidete se camminare o chiamare un taxi (anche col tassista cercate sempre di contrattare il prezzo migliore sulla tratta).

La direzione da prendere è quella per il Palazzo El Bahia che è da ritenersi una delle punte di diamante dello stile architettonico marocchino, nonché uno dei più importanti patrimoni culturali del paese. Basta entrarvi per capire il perché: il palazzo si sviluppa su 8 ettari di terreno e conta più di 150 stanze decorate con stucchi e legni pregiati.

Al suo interno si svolgeva la vita del sultano e delle sue mogli tra cui la favorita, “la bella”, per la quale fu costruito questo complesso. Un consiglio spassionato ragazzi..non raccontate alle vostre fidanzate dello slancio del sultano nei confronti della sua amata.. Non ve la caverete più col solito diamante in caso voleste fare una proposta!
Dal Palazzo El Bahia dirigetevi poi verso il vicino Palazzo El Badi. Anche se il nome di questo palazzo significa “l’incomparabile”, poiché venne fatto costruire da un sultano della dinastia saudita per celebrare un’importante vittoria militare, oggi ha l’aspetto di un’antica rovina. Non lasciatevi però suggestionare dall’esterno, perché vale la pena entrare per ammirare la grandezza degli spazi e immaginare la magnificenza di quello che doveva essere ai tempi del suo splendore. Inoltre, salire sulle terrazze permette di godere di una splendida vista sulla città fino anche alle cime dell’Atlante.
Dopo il pranzo, che potrete consumare nella vicina place des Ferblantiers, o se vi piace la cucina ebraica nel vicino quartiere della mellah, siamo pronti per l’ultima fatica della giornata. Sempre a piedi spostatevi dunque verso le tombe saadiane. Non pensate però ad un lugubre cimitero!

Questo complesso è il mausoleo di uno dei più grandi sultani della dinastia sa’adiana, che viene ricordato grazie ai suoi successi militari che commerciali. La sua memoria era tanto ingombrante che il suo successore decise di murare le tombe, per impedire al popolo il culto verso il grande re, e la loro magnificenza venne riscoperta solo nel 1917 da alcuni archeologi francesi.
Siete stanchi dopo le visite? Perché prima della cena non vi concedete un rilassante rituale di hammam tradizionale in una delle diverse spa della città? Vi garantisco che è quello che ci vuole per rimettersi a nuovo e prepararsi al terzo giorno di visita alla scoperta della ville nouvelle,ovvero la parte nuova di Marrakech, dove vi sembrerà di essere passati in un varco spazio temporale dopo due giorni spesi nel fascino antico della Medina.
Nella ville nouvellevi aspetta una tappa imperdibile per il vostro viaggio: i Jardin Majorelle.

Questi giardini costruiti negli anni ‘30 sono il frutto del lavoro del pittore omonimo, che da amante della botanica fece piantare diverse specie di piante per ottenere un lussureggiante giardino che combinasse elementi esotici a quelli della tradizione marocchina.

Nei giardini, fece poi costruire una casa in stile art decò che fece pitturare con colori primari giallo e blu,Majorelle, per l’appunto. Dopo un periodo di abbandono, i giardini vennero acquistati nel 1980 dallo stilista francese Yves Saint Laurent e dal compagno Pierre Bergé, che se ne innamorarono durante il loro primo soggiorno a Marrakech nel 1966. Saint Laurent amò la città profondamente e la convertì in fonte di profonda ispirazione per le sue creazioni. Questo legame speciale è il filo conduttore dell’esposizione presente nel vicino museo dedicato proprio al couturier che è stato inaugurato nel 2017, a 50 anni dalla sua scomparsa. A questo punto, vi consiglio di ripiombare indietro negli anni rituffandovi un ultima volta nella Medina, alla ricerca di qualche affare che vi è sfuggito nel souq.

 

Se tra una contrattazione e l’altra avrete bisogno di una pausa, non perdetevi le Jardin Secret. Inaugurato nel 2015, le Jardin Secret è un progetto di restauro di un imponente riad del 1500, portato a compimento da due architetti italiani Lauro Milan e Giovanni Albonetti. Ai lavori di restauro, che sono stati coordinati dall’architetto marocchino Karim El Achak,sono seguiti i lavori del collega inglese, il paesaggista Tom Stuart-Smith, che ha contribuito a realizzare due giardini all’interno del riad uno islamico e uno esotico, dove è possibile ammirare una varietà di fauna davvero impressionante, oltre che di godere di una quiete e una calma quasi sovrannaturali.
Siamo arrivati alla fine del nostro weekend purtroppo e dobbiamo tornare in Italia, dove nonostante l’inizio della primavera il freddo resta immutabile proprio come il volto antico della Medina. Scommetto però che il calore dei ricordi e le foto scattate in questo viaggio saranno sufficienti a riscaldarvi almeno un po’, o quantomeno a farvi tornare il sorriso nelle giornate piovose!

Federica Goi

 

 

 

 

 

 

 

 

Vi darò un ultimo consiglio prima di lasciarvi gustare le ultime ore nella magica città marocchina: ricordatevi di raggiungere l’aeroporto con almeno 4 ore in anticipo prima del volo di rientro. I controlli sono molti e meticolosi, le file davvero lunghe e la burocrazia lenta. Potete ascoltarmi, oppure fare finta di niente e perdere così il volo per spassarvela un altro giorno al caldo del Marocco, o magari organizzare una gita nel deserto.. farò finta di non avervi avvertito!

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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