― pubblicità ―

Dall'archivio:

A spasso per voi: 10 posti da brivido a Milano

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

 

MILANO – Nel mese di febbraio, con l’allungarsi progressivo delle giornate cresce in tutti la voglia di primavera e il desiderio di farsi due passi all’aperto baciati dal sole. Eppure, il fascino della nostra nebbia e foschia non va sottovalutato per chi vuole godersi un’esperienza da brivido a Milano a caccia di fantasmi e demoni. I ben informati sapranno già che il titolo di città “più esoterica” d’Italia spetta a Torino, che è punto cardine dei due triangoli della magia, nera e bianca, tuttavia,anche il capoluogo meneghino vanta un numero impressionante di leggende e storie lugubri che potrebbero facilmente essere di ispirazione per qualche storia dell’orrore.
Per raccoglierle tutte ci vorrebbe un intero libro, qui di seguito ne elenco 10 che sono ambientate in luoghi facilmente visitabili, o dove sicuramente siete passati, magari non dando troppo peso a quello spiffero di vento gelido che vi ha accarezzato il collo o a quell’ombra strana che vi pareva di aver visto, pensando di esservi sbagliati incolpando la stanchezza o la fatica dopo aver tenuto in mano le borse col vostro shopping da tutto il giorno!

1. La colonna del diavolo: passando dalla nota basilica di Sant’Ambrogio, non avete mai notato una colonna di epoca romana che si erge proprio alla sinistra della chiesa? Se vi avvicinaste scoprireste che la colonna stessa ha due fori: la leggenda narra che siano stati generati dal diavolo in persona, che una mattina tentò di convincere proprio Sant’Ambrogio a rinunciare al suo compito di vescovo. Il Santo lo colpì con un calcio nel posteriore e fece conficcare le sue corna nella colonna. Per liberarsi, Satana dovette aprire così un varco verso l’inferno e oggi si dice che avvicinandosi ai fori si possano sentire odore di zolfo e le grida dei dannati. Attenti a passare di lì la notte prima della domenica di Pasqua: rischiereste di vedere il carro delle anime dannate guidato da Lucifero in persona!

2. San Pietro da Verona. Spostandovi da S. Ambrogio verso Porta Ticinese, vi troverete di fronte ad un’altra bellissima chiesa milanese: Sant’Eustorgio, già famosa perché si ritiene che riposino qui le spoglie dei Magi. Potrete notare nella piazza omonima ergersi una statua raffigurante un uomo con una falce conficcata in testa: si tratta di San Pietro da Verona.
San Pietro fu nominato Inquisitore di Milano e Como nel 1250 da Papa Innocenzo IV e si dice che la sua crudeltà nel dispensare torture e condanne agli eretici gli causarono parecchie inimicizie che gli costarono infine la vita in un attentato dove venne ucciso proprio con un colpo di falce sul capo.La leggenda inizia con la canonizzazione dell’inquisitore avvenuta nel 1252: Giovanni Visconti, allora arcivescovo di Milano, commissionò all’architetto omonimo la Cappella Portinari nella Chiesa di Sant’Eustorgio, dove in un’arcata avrebbe dovuto riposare il corpo del Santo. Sfortunatamente, l’arcata fu progettata troppo corta e Visconti fece decapitare Pietro da Verona, portando l’urna con la testa a casa con sé. Da quel momento, il vescovo fu colpito da fortissime emicranie, che terminarono solo quando la testa fu riportata nella cappella insieme al corpo del santo. Da allora San Pietro Martire è considerato protettore dei mal di testa. Basta infatti recarsi a Sant’Eustorgio il 29 aprile, (festa del santo) e pestare la testa contro l’arcata contente l’urna con le reliquie per essere dispensati dall’emicrania per un anno.

3. La Madonna con le corna. In caso voleste recarvi all’interno di Sant’Eustorgio per ricevere la dispensa dai mal di testa, non potrete non fare caso ad un insolito dipinto che campeggia sull’arcata proprio della cappella Portinari: una madonna ed un bambino cornuti. Ci sono due versioni della leggenda riguardante questa raffigurazione: la prima, narra che le corna siano quelle del diavolo in persona che si nascose dietro la Vergine per disturbare Pietro da Verona dire messa. La seconda, si riferisce ad una “quasi” santa: Guglielmina da Boema, che venne dichiarata eretica post mortem e per vendetta infesti quindi il dipinto.

(*qui sotto la foto della madonna e del bambino con le corna dentro a Sant’Eustorgio)

4. I fantasmi di piazza Vetra. Piazza Vetra (nella foto in evidenza) è da sempre teatro di storie raccapriccianti a partire dalle origini del suo nome. Agli albori, porta ticinese era una zona poverissima e disagiata,vi passava la Vetra, un canale che serviva più che altro come discarica per le lavorazioni delle pelli, i vetraschi per l’appunto. Si dice che l’inquinamento delle acque fosse tale che portò alla morte di parecchi lavoratori tra cui moltissimi ragazzini sfruttati. Da sempre luogo usato per le esecuzioni dei popolani, (gli uomini di rango più alto venivano processati Piazza dei Mercanti) sicuramente Piazza Vetra raggiunse il culmine della fama durante il periodo dell’inquisizione, dove proprio qui vennero giustiziate parecchie donne accusate di stregoneria. Le donne, dopo essere state torturate, venivano condotte in piazza sul dorso di un asino mezze nude e venivano frustate e in seguito arse vive o impiccate. Tanto dolore vissuto in questo luogo non potè che lasciare uno strascico: si dice che di notte sia possibile incontrare le anime tormentate dei giustiziati per il parco. Se siete ancora scettici, non vi resta che fare un aperitivo e attendere il calar delle tenebre!

Non siete ancora spaventati? Non c’è problema, abbiamo visto solo una piccola parte della città. La visita spettrale a Milano può continuare, partendo proprio da dove ci lasceremo oggi. Basta imboccare Via Torino ed andare verso il Duomo…

Federica Goi

-TO BE CONTINUED-

(*qui sotto la Basilica di Sant’Eustorgio e più in basso la colonna del diavolo in  piazza Sant’Ambrogio)

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi