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A Rescaldina ‘salpa’ la barca della pace

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

RESCALDINA –  Ora una barca navigherà nel bosco. E’ quella creata dagli 800 bambini che si sono ritrovati ieri, sabato 9 novembre, dalle 14.30 nel “Bosco della pace”  di via Aldo Moro. Il progetto è stato concepito dall’associazione “Articolonove” ed è, spiegano gli organizzatori in una nota, “finalizzato all’educazione alla pace, rivolto a tutti i bambini e ai ragazzi del nostro paese”. Ben ottocento i piccoli coinvolti animati da un unico grande desiderio: promuovere una cultura di reciproca fratellanza contro ogni divisionismo che lacera il mondo e il quotidiano.  Promovere valori come “cittadinanza democratica, rispetto della natura e dell’ambiente, partecipazione civile” come “esperienza significante nel cammino di una comunità”.  Si tratta di una barca costruita in legno il cui scopo è di essere, spiegano sempre i promotori in una nota, “un’arca che accoglierà tante strisce di compensato disegnate e arricchite di messaggi dei bambini e ragazzi”.  Nell’immagine fisica della barca si incarna la metafora, che però strizza del tutto l’occhio alla realtà,  del viaggio comune nel segno dell’accoglienza. E anche nella vela dipinta dai piccoli si dovrà scorgere “un segno di salvezza e di speranza utili a costruire un mondo migliore”.
Quest’iniziativa è stata organizzata peraltro in coincidenza con la giornata promossa contro i muri della vergogna tesa a ricordare il crollo di quello di Berlino trent’anni fa. Ma da allora altri muri sono  stati eretti. A volte non sono fisici ma fanno ugualmente se non più male. Si chiamano povertà, disuguaglianza, indifferenza, odio. E invece, è il segno che intende dare Articolonove con l’iniziativa e con la sua stessa esistenza di associazione, ” oggi più che mai , invece dei muri, dobbiamo costruire fraternità, una fraternità universale”. Se la barca ha potuto essere costruita, ci tiene a evidenziare l’associazione, è certo per il merito di chi l’ha creata e cioè i piccoli ma anche per quello di chi ha fatto dono del legno per costruirla ovvero la “Falegnameria Rescaldese”.
Cristiano Comelli

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