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+A Milano gli affitti brevi corrono, superato il pre pandemia

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MILANO  A Milano, per la prima volta dallo scoppio della pandemia, la domanda degli affitti brevi ha superato i livelli del 2019 ad agosto 2022 (+3%). E’ quanto emerge da una ricerca realizzata a cura di AirDna, secondo la quale, però, l’offerta della città è ancora in ritardo rispetto ai livelli pre-pandemia (-30% rispetto ad agosto 2019), pur mostrando una crescita anno su anno (+17% rispetto ad agosto 2021).

E questo ha portato a un innalzamento della tariffa media giornaliera che non ha tuttavia scoraggiato i turisti, disposti a spendere di più, dopo il lungo periodo trascorso senza vacanze. I risultati della ricerca sono stati illustrati nel corso di “Ospitalità in casa: un’opportunità di crescita sostenibile per le città”, un evento organizzato dall’Associazione OspitaMi, con il sostegno di Airbnb e il patrocinio del Comune di Milano e della Regione Lombardia. La giornata ha visto riunirsi a Palazzo Marino centinaia di addetti ai lavori e rappresentanti delle istituzioni per parlare del fenomeno, in costante crescita. L’analisi sullo stato dell’home sharing in Italia ha evidenziato da un lato la sua resistenza alla pandemia e le ottime prospettive future, ma anche il contributo che l’ospitalità in casa apporta in termini di crescita turistica, di rigenerazione di immobili e di aree urbane molto spesso abbandonati, e di un indotto socialmente utile. I momenti formativi organizzati sui temi sicurezza, accessibilità e sostenibilità nelle case hanno messo in evidenza le chance di sviluppo in chiave “professionale” del fenomeno: “La diffusione nel mercato italiano del settore degli affitti brevi -spiega Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari immobiliari- è stata influenzata da diversi fattori: storici, topografici, economici e strutturali, oltre che immobiliari, per la tipologia dello stock e, soprattutto, la distribuzione della proprietà nel nostro Paese”

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